Giovani umbri (Under35) per Bonaccini segretario nazionale del PD

Giovani umbri (Under35) per Bonaccini segretario nazionale del PD

Il coordinatore dei “Giovani umbri (Under35) per Bonaccini segretario nazionale del PD”, Pierotti Diego, lancia l’appello al voto giovanile a sostegno del Presidente della regione Emilia Romagna che si concretizzerà nelle prossime consultazioni di iscritti e poi nelle primarie aperte.

Pierotti (già segretario Giovani Democratici Federazione Perugia per due mandati consecutivi e già esponente della direzione nazionale GD) muove l’appello con la collaborazione di altri promotori principali quali Paciotti Nicola (consigliere comunale di Perugia), Passeri Alessio (consigliere comunale di Gualdo Tadino), Sabatini Niccolò (assessore del comune di Cascia) e Motti Sara (assessore al comune di Corciano).

“Le due domande fondamentali che investono il futuro della nostra società e sulle quali la politica è chiamata a dare un contributo fondamentale sono:

* in quale mondo vivremo – ambiente e salute;

* quale sarà il nostro posto nel mondo – lavoro e istruzione.

Il Partito Democratico ha il dovere di dare risposte ambiziose e concrete a queste domande, posizionandosi riaffermandosi con una linea politica chiara come protagonista in nella politica italiana ed europea. Da qualche tempo sembra, al contrario, che la voce del PD si sia persa tra discorsi sterili sulla tattica di corto respiro e tematiche autoreferenziali, tanto da far perdere a tanti iscritti e militanti il senso del nostro cammino comune. Con auesto appello proviamo a impostare la discussione sulle questioni per noi più importanti e a guardare oltre l’eterno presente fatto di polemiche e indignazioni in cui sembra confinata la politica, recuperando e rilanciando così le ragioni e i valori fondativi del PD, che dal 2007 rimangono ancora molto attuali.”

Anche il coordinamento dei giovani umbri (under35) per Bonaccini aderisce alla petizione promossa dal movimento nazionale dei giovani per Bonaccini segretario nazionale del nuovo Partito Democratico.

Dobbiamo batterci per superare il correntismo patologico che ha caratterizzato, negli ultimi anni, la vita interna del partito non solo nazionale ma anche umbro, e aprirci autenticamente alla cittadinanza avendo come faro l’insieme dei valori che hanno ispirato la nascita della comunità democratica. Imparando dagli errori recenti e più remoti dobbiamo attrezzarci per proporre una struttura partito che si batta per i valori della giustizia sociale e del lavoro e che sappia fornire soluzioni chiare ed efficaci ai problemi della quotidianità.

La tutela degli ultimi, scelte di politica ecologica al centro dello sviluppo, la necessità di investire con forza sulla sanità pubblica e sulla scuola pubblica che diventi “sostanzialmente” mezzo di ascensione sociale per i giovani; libertà e i diritti civili, politiche di integrazione e di solidarietà, sicurezza e tutela del posto di lavoro e sul posto di lavoro, ma al contempo divenire ed essere “partito dei lavori” come più volte sostenuto da Stefano Bonaccini, così avendo anche un occhio di riguardo verso la categoria dei giovani professionisti, spesso dimenticati dalla politica progressista: sono questi i temi principali su cui i giovani umbri che sostengono Bonaccini come segretario nazionale premono e si impegnano in questa fase costituente e congressuale.

Per gli umbri risulta chiaramente non dimenticabile la questione legata alla “ricostruzione post sisma” e l’attenzione per i borghi storici, quale patrimonio culturale e valoriale regionale. Senza dimenticare la lotta allo spopolamento delle aree interne, elemento geografico di estrema caratterizzazione per la nostra regione.

“Le ultime ricerche sull’argomento della partecipazione politica mostrano come c’è una tendenza sempre più marcata nei ragazzi di età 12-29 a scegliere di non agire politicamente attraverso il voto e, in generale, attraverso forme convenzionali (voto, iscrizione e militanza in un partito), ma maggiormente attraverso azioni non convenzionali (manifestazioni, proteste, sit-in, scioperi). Questa disaffezione dalle attività convenzionali di partecipazione politica è testimoniata anche dai dati Istat del 2019 che indicano che nel 2018, il 4,6% degli adolescenti di 14 anni e più ha partecipato a comizi politici e solo lo 0,9% ha svolto attività gratuita per un partito politico. E i danni della scarsissima partecipazione politica sono molteplici e multifattoriali. In primis è una questione di selezione della classe dirigente, infatti, più si restringe la base e più diminuisce l’efficacia nel selezionare gli amministratori, i politici e i funzionari di domani”.

Riteniamo per far fronte a questo che sussista la necessità di aumentare la partecipazione giovanile alle attività del partito,  offrendo una speranza, un’alternativa chiara e definita al mondo in cui viviamo. Diventa essenziale tornare ad agire tramite quelle forme di attività politica che hanno da sempre caratterizzato la storia della sinistra e del popolarismo in Italia, a partire da una scuola di formazione politica stabile e stimolante oltre che interattiva.

Per favorire la partecipazione politica giovanile risulta a nostro avviso indispensabile individuare delle forme di selezione della classe dirigente che premino la militanza giovanile: una militanza quotidiana, fatta sul territorio, che permette di avere una classe dirigente solida, strutturata e competente da un punto di vista politico e tecnico.

Una formazione sul territorio e con il territorio, in uno scambio reciproco che permetta al Partito Democratico di riguadagnare concretezza e competenza.

Sosteniamo in tal senso convintamente la piattaforma congressuale “Energia popolare per il Partito Democratico”.

Sottoscrittori: 

Bettiol Gilda

Cardini Matteo

Castellani Costanza

Chiàcchieroni Jhoel

Clementini Marco

Frenguellotti Gianluca

Gelosi Francesco

Mengoni Simone

Meucci Luca

Motti Sara

Paciotti Nicola

Pakenaite Vejune

Passeri Alessio

Pierotti Diego

Radicchi Simone

Rossi Matteo

Sabatini Niccolò

Sannipoli Tiziano

Schoen Andrea

Sirci Alessia

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