Intitolata ad Antonio Berardi rotatoria, Mario Valentini, endorsement per Romizi
«Andrea Romizi è un sindaco, che avrà sì tappato poche buche, ma ha avuto il grande merito di riavvicinare i cittadini alla città di Perugia». Lo ha detto l’ex sindaco di Perugia, Mario Valentini, l’ultimo alcalde del Psi dell’Augusta Perusia appartenente, per altro, alla istituzione della Massoneria cittadina. Un piccolo endorsement per il primo cittadino attuale, detto da chi, come Mario Valentini – ai tempi in cui terminò il suo mandato – fu più volte avvicinato da forze politiche diverse dai Socialisti affinché continuasse la sua avventura politica. E più volte, l’allora sindaco del Psi, rifiutò gentilmente: “Sono e resto socialista“, disse a quel tempo. Ed erano gli anni in cui stava esplodendo, nell’Italia tutta, il fenomeno di Forza Italia, trascinata da quello che era allora un incontenibile, Silvio Berlusconi.
Oggi, tra via Dottori e viale Berlinguer – a poca distanza dall’ospedale Santa Maria della Misericordia – è stato un fiorire di garofani rossi. in occasione della intitolazione della rotatoria al professor Antonio Berardi.
Valentini ha ricordato anche i momenti vissuti con Berardi sindaco, da giovane assessore. Il ricordo è stato a tratti commovente. Per la giunta erano presenti, il sindaco Andrea Romizi e gli assessori, Dramane Diego Wague’, Cristiana Casaioli e Massimo Perari.
La cerimonia di intitolazione della rotatoria si è svolta questa mattina. Antonio Berardi, medico, deputato, già sindaco di Perugia, e compositore. Antonio Berardi nacque a Poggio Renatico (Ferrara ) il 10 maggio 1894 in una famiglia poverissima: fu il maggiore di ben 11 figli. Laureatosi cum laude, ottenne poi la specializzazione in Pediatria ed infine nel 1932 divenne professore con Libera docenza.
Fu medico molto moderno come si evince anche dai numerosi scritti di puericultura, di Semeiotica e di Medicina Pediatrica pubblicati che, seppur datati, sono ancora oggi di estrema attualità.
Dopo la guerra, divenne Direttore dell’OMNI (opera nazionale maternità ed infanzia ); l’ attività principale dell’ Ente, era quella di prestare aiuto ed assistenza medica gratuita alle famiglie indigenti ed ai tanti orfani con refettori che offrivano sempre un pasto caldo , ostetriche specializzate, medici che seguivano le donne dalla gravidanza al parto e pediatri che curavano i bambini fino alla maggiore età.
Fu eletto Deputato nel collegio proporzionale di Perugia nelle elezioni tenutesi il 7 giugno 1953.Da quella data, fino al giugno del 58, si divise fra Roma e l’Umbria per poter proseguire anche la sua professione di medico. Tutta la sua attività di parlamentare fu volta a promuovere prevalentemente proposte di legge sanitarie e di riassetto economico di questo settore.
Nel dicembre del 1957 fu fra i soci fondatori della Famiglia Perugina, associazione nata allo scopo di mantenere fra i cittadini il senso storico e le tradizioni della città, di tutelarne gli interessi culturali, economici e sociali e di contribuire al suo sviluppo e progresso.
Fu eletto nel 1964 Sindaco: legò in quegli anni il suo nome a molti progetti di miglioramento del Capoluogo, strade, sottopasso di Fontivegge , garage della galleria, centrale del latte, centro di macellazione delle carni, illuminazione pubblica e biblioteca comunale. Ebbe molto a cuore in particolare l’istruzione.
Accanto alla figura di medico e politico fu anche musicista e compositore di musica sacra. Molte delle sue musiche, oggi conservate presso la Biblioteca Augusta , ricordano momenti di gioia e feste familiari, altre, i periodi bui della sua infanzia, tanti infatti i “requiem” per i tanti fratelli ed amici a cui sopravvisse. Mori il 15 gennaio 1975 ad ottantuno anni per complicazioni intervenute in seguito di un semplice intervento chirurgico da lui stesso pianificato.
L’inaugurazione di oggi è stata definita dai numerosi presenti un “momento particolare” perché finalmente viene dedicata un’importante area della città ad un ex sindaco che per troppo tempo è stato dimenticato. Berardi è una figura che colpisce per la sua straordinaria umanità e per aver vissuto con un’attenzione particolare rivolta ai giovani ed ai più bisognosi. Fu persona perbene, dolce ed estremamente buona ma in grado di esprimere sicurezza pur in tempi profondamente complessi. Dunque quello di oggi è un doveroso tributo ad un rappresentante di una generazione che seppe ricostruire l’Italia mettendo al centro le persone.
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