
Palazzo Cesi di Acquasparta, pubblicato il bando per la gestione e la valorizzazione
di Rossano Pastura
Palazzo Cesi riapre le porte. Il bando per l’affidamento in concessione della gestione integrata dei servizi di valorizzazione e promozione di palazzo Cesi ad Acquasparta è stato pubblicato il 25 maggio scorso. La residenza seicentesca dei duchi Cesi di Acquasparta potrà tornare così a mostrarsi al pubblico.
“E’ un importante passo in avanti verso la piena realizzazione di azioni di rilancio del nostro territorio, che anno dopo anno sta riscoprendo la propria identità culturale di primo piano” ha dichiarato l’assessore alla cultura del comune di Acquasparta, Guido Morichetti.
L’avviso di gara, curato dalla Provincia di Terni come Centrale Unica di Committenza per conto del Comune di Acquasparta, prevede l’affidamento in concessione del servizio mediante procedura aperta con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Oggetto del bando la gestione e la promozione del Museo esperenziale permanente, il servizio di biglietteria e di bookshop, le visite guidate e la gestione dell’orto botanico, nonché gli spazi connessi alla parte museale.
La concessione avrà una durata di 3 anni con opzione per altri due. La base d’asta è di 112.970,00 euro l’anno per un totale sui 5 anni di 564.850,00 euro.
Le offerte saranno valutate con un criterio che attribuisce 80 punti su 100 all’offerta tecnica e 20 punti all’offerta economica. Le proposte degli operatori andranno presentate entro le ore 17,00 del 22 giugno prossimo.
“Abbiamo strutturato il bando in maniera che sia valorizzata l’offerta tecnica piuttosto che quella economica. L’auspicio è che, vista l’importanza del sito per storia, consistenza culturale, per bellezze artistiche e architettoniche e per le infinite variabili gestionali, partecipino al bando operatori altamente qualificati, con esperienze e collegamenti di livello nazionale” ha concluso l’assessore Morichetti.
Il Palazzo
Palazzo Cesi, di proprietà dell’Università di Perugia e dato in concessione trentennale al Comune di Acquasparta, costituisce l’eccellenza storico-artistica della cittadina di Acquasparta. Il Palazzo fu la dimora di una tra le più illustri e prestigiose famiglie umbre-romane.
La costruzione della residenza ducale, intrapresa dal Cardinale Federico nel 1561 si concluse intorno al 1579, anno del matrimonio del padre del Linceo, anch’esso chiamato Federico, con Olimpia Corsini.
Negli anni a cavallo fra XVI e XVII secolo, fu sede dell’attività scientifica del Principe Federico e di altri tre giovani studiosi dell’epoca: l’olandese Johannes van Heeck (italianizzato in Giovanni Ecchio), e gli umbri Francesco Stelluti e Anastasio de Filiis. Qui dimorò nel 1624, Galileo Galilei che influenzò il giovane principe Cesi con le sue teorie sul metodo scientifico e le sue scoperte astronomiche.
Nel 1603, quando Federico aveva appena diciotto anni, fondò a Roma l’Academia Lynceorum, “Accademia dei Lincei”. Il nome del sodalizio venne scelto per richiamare “l’eccezionale acutezza di sguardo attribuita alla lince”, indispensabile per esaltare l’osservazione, uno dei passaggi fondamentali del metodo galileiano.
Il Museo
Negli anni scorsi il palazzo è stato oggetto di importanti interventi di ristrutturazione. Il progetto di recupero e valorizzazione voluto dall’Amministrazione comunale di Acquasparta nel 2015, è stato finanziato con fondi europei Por-Fesr, attraverso un bando della Regione Umbria.
Interventi di adeguamento strutturale, efficientamento energetico, riqualificazione dell’orto botanico e la realizzazione del Centro esperienziale per oltre due milioni di euro di investimento.
Il fulcro del progetto di valorizzazione del palazzo sarà il centro esperienziale ed emozionale dedicato alla prima Accademia dei Lincei, ideata proprio ad Acquasparta all’inizio del ‘600.
Alla base del progetto, l’idea di proporre un percorso in cui il visitatore sia proiettato indietro nel tempo, vivendo le «atmosfere» storiche legate al particolare momento di fondazione dell’Accademia.
Sala dopo sala, i visitatori, grazie a un giusto mix sensoriale, saranno immersi in ambienti unici, nati dalla realtà degli ambienti del palazzo in sovrapposizione alle virtualizzazioni combinate tra effetti ed informazioni: le sale diventano luoghi d’elaborazione e il visitatore viene coinvolto all’interno di un insieme di opere progressive capaci di attivare la sua esperienza, attraverso una narrazione coinvolgente che si avvale di tecnologie diversificate in grado di portare il visitatore a conoscere tutte le tematiche e i contenuti scientifici, non tralasciando gli aspetti pedagogici e culturali, con un approccio smart e coinvolgente, grazie a proiezioni, olografie e visori vr (virtual reality).
1 Trackback / Pingback