
Nuovo Statuto della Regione Umbria, illustrate le modifiche legislative introdotte
La Commissione per le riforme statutarie e regolamentari ha presentato, in una conferenza stampa che si è tenuta stamani a Palazzo Cesaroni, le modifiche legislative introdotte nello Statuto della Regione Umbria, approvate dall’Assemblea legislativa nell’ultima seduta d’Aula. Per l’effettiva entrata in vigore sarà necessaria una seconda approvazione fra due mesi.
“La riforma dello Statuto regionale varata dopo 18 anni dall’ultima modifica – ha detto il presidente Carissimi – è stata pensata e scritta perché tutti i cittadini possano in essa riconoscersi, si pone in continuità con la sua storia e consente di aggiornare gli orizzonti e le tutele dell’individuo nella sua dimensione territoriale regionale, superando contestualmente le inadeguatezze e i ritardi che condizionano il miglior funzionamento delle istituzioni regionali. Le modifiche legislative introdotte, che dovranno essere approvate nuovamente in seconda lettura fra due mesi per diventare operative, toccano anche temi come la crisi climatica e il diritto alla connettività, vengono introdotte avanguardie procedimentali come l’istruttoria pubblica, ma anche la riedizione moderna di principi fondanti come l’effettività della parità di genere, l’incentivo alla natalità e la tutela delle pari condizioni di vita nelle aree interne e la riconoscibilità dell’identità umbra fatta di tradizioni, borghi e cultura storica, turistica, religiosa ed enogastronomica. In coerenza con l’articolo 1 della Costituzione italiana, è stata inserita la cultura del lavoro e dell’impresa quali fattori abilitanti e imprescindibili per lo sviluppo economico e sociale della regione ed è stata sottolineata l’importanza della loro necessaria connessione con il mondo della scuola e della formazione. È stato rafforzato il significato e valore del principio di uguaglianza, con riferimento al rispetto dei diritti delle persone con disabilità e quelle svantaggiate, e sono state potenziate le norme a tutela della famiglia, con particolare attenzione ai minori, agli anziani, alle giovani coppie e ai nuclei familiari socialmente svantaggiati. Grande importanza è stata data ai principi a presidio dell’ambiente, della biodiversità, del paesaggio, della cultura, del turismo e dell’agricoltura, ponendo in particolare l’accento sul tema della crisi climatica, per la prima volta codificata in uno Statuto regionale. Anche la materia della Partecipazione è stata oggetto di modifiche volte a rendere quanto più ampio ed effettivo possibile il coinvolgimento dei cittadini, del mondo associativo e accademico, delle parti interessate, di tutti i soggetti appartenenti alla società civile e degli Enti locali, nelle decisioni politiche della Regione. Tra le disposizioni di maggior rilievo va segnalato il diritto alla connettività, che la Commissione ha riconosciuto quale condizione per il pieno sviluppo individuale e sociale delle persone come uno degli strumenti capace di rimuovere gli ostacoli di ordine economico, culturale e sociale che impediscono il pieno esercizio dei diritti degli individui all’interno della comunità”.
Andrea Fora (Patto civico-vicepresidente Commissione statuto): “Lo Statuto potrebbe sembrare una carta molto lontana dai cittadini, viene percepito come un adempimento amministrativo ma in realtà è un intervento destinato a cambiare realmente la vita degli umbri, un nuovo assetto che permetterà alle Giunte di qualsiasi colore politico di poter orientare le decisioni sulla vita degli umbri. è stata trovata una sintesi fra sensibilità diverse. Mi soffermo in particolare sull’attenzione alle disabilità, ai progetti di vita indipendente per le persone fragili, parimenti a istruzione e formazione, alle pari opportunità, al livello di partecipazione dei cittadini umbri alla vita democratica della nostra regione. In particolare su istruzione, formazione e lavoro sono stati riscritti tutti gli articoli, con la novità della valorizzazione del ruolo degli istituti tecnologici superiori. Innovazioni importanti, alcune delle quali uniche a livello nazionale. Un nuovo documento che orienterà l’attività amministrativa a venire”.
Fabio Paparelli (Pd): “Da sottolineare lo spirito costituente con cui abbiamo affrontato le modifiche necessarie per adeguare lo statuto ai cambiamenti sociali. L’articolo 2 introduce tra i principi fondanti di questa regione la cultura del lavoro e dell’impresa, da conto di come le radici dell’Umbria non sono solo storia e tradizione. Il cuore verde non è un claim vintage ma viene fatto vivere nello Statuto come vero e proprio programma di sviluppo. Anche la rigenerazione del patrimonio ambientale è naturalmente fra i fattori di sviluppo, l’ambiente visto non solo come tutela e difesa, ma anche come occasione di lavoro. Abbiamo inoltre cominciato a mettere mano agli assetti istituzionali della Regione dando un ruolo fondamentale alla Commissione di garanzia statutaria, quale sorta di Corte costituzionale, che quindi non solo valuta la legittimità dello Statuto, ma fornisce anche un parere sulle leggi. Importante anche l’introduzione del rapporto fra le Regioni, specialmente quelle dell’Italia centrale, come fattore e occasione di sviluppo. Questa prima parte del lavoro sarà seguita da una seconda parte che approfondirà la materia degli assetti costituzionali, che solo parzialmente sono stati toccati in questa prima fase”.
Eleonora Pace (FdI): “Il lavoro fatto e le modalità che sono state seguite hanno portato a un risultato che era auspicabile, ma non scontato. Importante lo scorporo dell’articolo 11 dello Statuto regionale, che prima metteva insieme ambiente, cultura e turismo, settori cruciali che ora hanno un articolo ciascuno dedicato. Notevole il lavoro svolto sulla rete di servizi sanitari e assistenziali sociali, che portano a uno Statuto regionale maggiormente aderente alla realtà e alle necessità attuali. Fra le molte novità introdotte l’introduzione come punto cruciale del diritto alla connettività, da assicurare per lo sviluppo economico delle nostre imprese e divenuto ormai indispensabile”.
Thomas De Luca (M5s): “Bisogna prendere atto che è stato fatto un lavoro di sintesi delle differenti sensibilità, con un approccio realmente istituzionale come testimonia l’ampia maggioranza che lo ha sostenuto. Non solo sono state valorizzate le istanze di tutti, ma come normativa l’Umbria diventa un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale. Avere introdotto una forma di costituzionalismo climatico ci pone come benchmark a livello europeo su politiche di contrasto agli effetti della crisi climatica e riconoscimento delle questioni coinvolte. Abbiamo trovato una sintesi basandoci su quello che dice la comunità scientifica. Riconoscimento della crisi climatica come pericolo su cui agire, con territori che devono adattarsi al nuovo scenario, e ormai problemi inediti all’ordine del giorno, che richiedono una diversa politica. Non solo il principio di tutela ambientale, ma si afferma che la nostra salute è strettamente legata all’ambiente in cui viviamo, la sua tutela diviene presupposto imprescindibile per il benessere dell’individuo. Questo incide su temi centrali come il riciclo dei rifiuti, le emissioni e la tutela della qualità dell’aria. Riconosciute le aree interne come presidi essenziali a tutela del territorio e delle comunità, vale a dire che il principio della coesione territoriale è stato inserito nello Statuto della Regione Umbria. Quindi non solo contrasto allo spopolamento, ma anche politiche per il ripopolamento di queste aree”.
Commenta per primo