
Mafie, ecco il report della commissione d’inchiesta
La Commissione d’inchiesta “Analisi e studi su criminalità organizzata, infiltrazioni mafiose, tossico-dipendenze, sicurezza e qualità della vita”ha presentato questa mattina a Palazzo Cesaroni la relazione finale sui lavori svolti. Il presidente Giacomo Leonelli, unitamente ai consiglieri Claudio Ricci (misto Rp–Ic) e Andrea Liberati (M5S), e al presidente dell’Osservatorio regionale, Walter Cardinali, ha tracciato un quadro delle attività intraprese, degli obiettivi non raggiunti a causa dello scioglimenti anticipato e degli auspici per le misure di contrasto all’illegalità che potranno essere poste in essere nella prossima legislatura regionale.
Aprendo la conferenza stampa, Leonelli ha evidenziato che “le mafie sono una sorta di ‘mostro mutante’ che cambia ogni giorno e richiede un continuo adeguamento degli strumenti di contrasto e della normativa regionale. La proposta di legge che abbiamo predisposto (https://tinyurl.com/legge-antimafia(link is external)) ha trovato ampio consenso e creato la basi per una normativa antimafia aggiornata ed efficace, che affronta anche nuovi settori di intervento e verifica della legalità. Essa potrebbe essere il primo atto approvato dalla nuova Assemblea legislativa, visto che si tratta di misure condivise e sarebbe un errore ripartire da zero.
Nell’ambito della Commissione si è registrata una vera sintonia tra le varie componenti politiche, superando i ruoli di maggioranza e opposizione, i tatticismi e le rendite di posizione per lavorare su un tema vitale per la regione. Proprio grazie ai rappresentanti delle opposizioni (che oggi sono presenti) è stata possibile l’approvazione della relazione finale.
Un documento che riporta tra l’altro le molte audizioni fatte con molti sindaci di città piccole e grandi per conoscere meglio quello che avviene nei territori e con i vertici delle forze dell’ordine. Senza dimenticare che ci siamo occupati anche del problema della diffusione della droga nei capoluoghi, dei decessi ad essa legati e delle operazioni di contrasto portate a termine dagli apparati dello Stato. E che una delle criticità più gravi riguarda la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata.
Abbiamo lavorato molto alla proposta di una nuova normativa antimafia, che rappresenta uno degli obiettivi raggiunti dalla Commissione di inchiesta, insieme alla richiesta alla Giunta di costituzione di parte civile nel primo processo contro la criminalità organizzata ‘Operazione quarto passo’ e la creazione e la messa a regime dell’osservatorio sulla illegalità e la criminalità organizzata in Umbria.
L’Osservatorio rappresenta un faro puntato sul territorio regionale per dare maggiore consapevolezza ai cittadini e implementare la loro formazione in materia di illegalità e infiltrazioni, per creare ostacoli al riciclaggio e all’innesto di capitali illeciti nell’economia regionale. Esprimo infine amarezza perché fino alla costituzione della nuova Commissione verrà meno anche il ruolo dell’Osservatorio, visto che la legge lo incardina e lo lega alla commissione regionale antimafia”.
Claudio RICCI (Misto-RP/iniziativa Civica): “il presidente Leonelli ha svolto un lavoro importante ed accurato, insieme al vice presidente Sergio De Vincenzi. In un momento istituzionale complesso va ricordato che servono strumenti di prevenzione e sostegno alle misure nazionali attuate dalle forze dell’ordine. La Commissione di inchiesta ha approntato strumenti a fondazione di una nuova attività su un tema che nell’XI legislatura dovrà essere affrontato. La cultura della legalità richiede di mettere in rete le informazioni che provengono da luoghi e soggetti diversi. Occorrerà lavorare su quanto messo in campo dalla Commissione, affrontando due elementi critici: lo smaltimento dei rifiuti legato anche alla dispersione sui terreni agricoli e i rapidi cambi di gestione soprattutto in relazione a strutture commerciali e turistiche”.
Andrea LIBERATI (M5S): “Non è mai scontata l’unità della politica, anche in situazioni complesse come quelle che sono state messe in luce in Umbria. Non ho apprezzato l’atteggiamento di qualche prefetto e gli ostacoli che sono stati frapposti rispetto a necessari approfondimenti relativi a questioni pubbliche e private di alcune multinazionali. Auspico, per il futuro, un maggiore coordinamento con la commissione parlamentare antimafia e un potenziamento delle Procure che ne migliori la funzionalità. Serve una diversa selezione del personale politico, affinché esso sia in grado di fare muro alle infiltrazioni e alla diffusione dell’illegalità”.
Walter CARDINALI: “La conclusione del lavoro dell’osservatorio è stata inattesa e inaccettabile. Abbiamo iniziato a costruire un edificio ed ora se ne rinvia il completamento alla prossima legislatura. Abbiamo seguito per due anni tre filoni fondamentali (ricostruzione, informazione e beni confiscati alle mafie) che però non siamo riusciti a concludere. Auspico che la prossima legislatura veda l’istituzione di una commissione antimafia ordinaria e permanente e che si creda davvero nella creazione di strumenti e misure conto l’illegalità, da portare fino in fondo”.
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