Umbria approva nuova legge per la protezione civile regionale
L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato, con 14 voti favorevoli e 7 astensioni, la legge sul sistema regionale di protezione civile. La nuova normativa, proposta dalla Giunta regionale, è composta da 32 articoli suddivisi in sette capi e segue i principi del Codice nazionale sulla protezione civile. L’obiettivo principale è fornire un servizio pubblico permanente per la sicurezza dei cittadini e la tutela del territorio, inserito nel contesto regionale.
Il disegno di legge era stato discusso già il 31 luglio, ma il voto era stato rimandato per mancanza del numero legale. Ora, la legge introduce diverse novità, tra cui la disciplina del funzionamento del Comitato consultivo regionale e il coordinamento tra le strutture regionali. Entro 90 giorni, la Giunta regionale dovrà approvare le nuove regolamentazioni relative al comitato consultivo e definire le modalità di cooperazione con le strutture operative della protezione civile.
Una parte importante della nuova legge riguarda il ruolo del volontariato. Entro 180 giorni, la Giunta dovrà stabilire le regole per l’impiego dei volontari, i contributi economici destinati alle organizzazioni di volontariato, e i criteri per le convenzioni. Inoltre, saranno disciplinati l’uso e l’attivazione della Colonna mobile regionale e la creazione del Comitato regionale del volontariato.
Durante il dibattito in Aula, diverse figure politiche hanno espresso opinioni contrastanti. Fabio Paparelli del Pd ha criticato l’ordine del giorno presentato da Fratelli d’Italia, definendolo “inutile” poiché proposto alla fine della legislatura. Paparelli ha ribadito che il gruppo Pd si sarebbe astenuto, nonostante alcuni miglioramenti apportati alla legge in fase di Commissione.
Dalla parte opposta, Valerio Mancini della Lega ha ringraziato l’assessore Melasecche e ha sottolineato che la legge era molto attesa dalle amministrazioni locali e dal volontariato, necessarie per un quadro normativo chiaro. Anche Elena Proietti Trotti di FdI ha appoggiato la nuova normativa, affermando che rappresenta un passo importante per l’organizzazione della protezione civile in Umbria.
Non sono mancate le critiche da altri esponenti. Thomas De Luca del M5s ha sottolineato l’assenza di misure per coinvolgere le aree interne a rischio e per sensibilizzare i cittadini sui pericoli legati ai fenomeni estremi, come frane e alluvioni. Anche Donatella Porzi del Gruppo misto ha elogiato la legge, pur ritenendo che si poteva fare di più per offrire una normativa più completa.
La nuova normativa disciplina l’intero sistema di protezione civile della regione, che coinvolge cittadini, istituzioni, enti pubblici e privati. Il Capo I regola l’organizzazione del sistema, specificando che la protezione della vita, dei beni e dell’ambiente sono al centro dell’azione. Il Capo II si occupa delle attività di protezione civile, dei comitati e dei piani a livello comunale, provinciale e regionale.
Il Capo III approfondisce la struttura operativa della protezione civile regionale, mentre il Capo IV è dedicato al rischio incendi boschivi. In questo ambito, la nuova legge integra le disposizioni del Testo unico regionale per le foreste con le normative attuali, senza introdurre nuovi oneri economici.
Il Capo V si concentra sulla gestione delle emergenze, autorizzando la Regione a partecipare anche ad interventi nazionali e internazionali. Vengono introdotti elementi innovativi di riorganizzazione, previsti dal Codice nazionale.
Il Capo VI si dedica interamente al volontariato, stabilendo regole per la partecipazione dei volontari e per la creazione di coordinamenti territoriali. Questo capitolo include anche la normativa sulla Colonna mobile regionale e il Comitato regionale del volontariato, che fungerà da organo consultivo.
Infine, il Capo VII raccoglie le misure finanziarie per le attività di protezione civile, tra cui l’istituzione di fondi regionali per la gestione delle emergenze, la prevenzione degli incendi boschivi e il finanziamento delle spese operative. Il bilancio regionale prevede risorse aggiuntive pari a 500mila euro per le spese correnti e 200mila euro per le spese in conto capitale, da inserire nel bilancio di previsione 2024-2026.
La legge rappresenta un passo avanti significativo nella gestione delle emergenze e nella protezione del territorio umbro, assicurando un maggiore coinvolgimento delle strutture operative e del volontariato.
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