
Covid a Capanne, detenuti rifiutano cibo per riduzione numero carcerati
“Anche a Perugia i detenuti stanno manifestando in maniera pacifica e nonviolenta a sostegno della iniziativa di Rita Bernardini, che chiede più attenzione al carcere e più incisive misure di riduzione della popolazione detenuta. Da domenica scorsa i detenuti del carcere cittadino stanno rifiutando il vitto fornito dall” Amministrazione penitenziaria ed effettuano ogni sera la battitura degli utensili sulle sbarre delle loro camere” ” .
Foto di Thomas Rüdesheim da Pixabay
Lo dichiara il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale della Regione Umbria, Stefano Anastasia. ” ” Il loro – aggiunge – è un modo pacifico per far sentire la loro voce e la loro legittima preoccupazione. Nei giorni scorsi ci sono stati dei casi di positività nell” Istituto, ma tutti prontamente individuati e confinati. Quindi, sotto questo profilo, la situazione è sotto controllo, ma giustamente i detenuti si preoccupano di cosa possa accadere laddove, invece, si manifestasse un focolaio più ampio” ” .
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Secondo Anastasia ” ” Con questo livello di affollamento nelle carceri è impossibile garantire efficacemente le misure di prevenzione e di assistenza necessarie. Per questo il Governo ha rinnovato le misure straordinarie già in vigore durante la prima fase della pandemia, ma, come ha scritto il Garante nazionale, non sono sufficienti e ci auguriamo che possano essere potenziate nell” esame parlamentare del decreto ristori” ” . ” ” Non posso, quindi, che esprimere la mia solidarietà ai detenuti di Perugia, prestare loro la mia voce e confidare che possa essere ascoltata” conclude.
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