
Covid-19, l’Umbria rimane in area arancione, ma il rischio resta alto
L’Umbria rimane in area arancione. Così come Puglia, Sardegna, Sicilia e la Provincia Autonoma di Bolzano. E’ quanto prevedono le nuove ordinanze che il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia. I provvedimenti andranno in vigore a partire da domenica 31 gennaio.
L’indice Rt della regione è pari a 0.96, ma si riferisce alla settimana passata che era di 1,04. Ma il nucleo epidemiologico umbro durante la conferenza di giovedì scorso ha dichiarato che negli ultimi sette giorni, invece l’indice di contagio è salito a 1,14. Questo potrebbe far pensare che l’Umbria la prossima settimana si appresti a passare al rosso. I parametri di cui si tiene conto sono tanti e tra questi c’è quello dell’incidenza dei contagi sulla popolazione.
In Umbria, così come sta avvenendo in altre regioni, si vuole procedere a sequenziare il virus Sars-Cov 2 per verificarne le caratteristiche: lo specifica il commissario regionale per la gestione dell’emergenza covid in Umbria, Massimo D’Angelo, chiarendo che, al momento, sul territorio regionale non vi è nessuna evidenza scientifica su possibili varianti del virus e tanto meno su varianti autoctone.
“Il sequenziamento del virus sul territorio regionale – ha detto D’Angelo – permetterà di avere a disposizione ulteriori dati oggettivi per interpretare anche le cause per cui l’infezione virale tende a diffondersi in alcune aree e, di conseguenza, valutare le misure opportune”.
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