Mario Draghi puntualizza: “Cerco la pace, sentirò Vladimir Putin”

Gli altri leader europei, come francesi e tedeschi, hanno avuto colloqui con Putin e li avrò anch'io

DAVOS/SWITZERLAND, 25JAN13 - Mario Draghi, President, European Central Bank, Frankfurt is captured during the special address session at the Annual Meeting 2013 of the World Economic Forum in Davos, Switzerland, January 25, 2013. Copyright by World Economic Forum swiss-image.ch/Photo Remy Steinegger scaricata da commons.wikimedia.org/

Mario Draghi puntualizza: “Cerco la pace, sentirò Vladimir Putin”

Non vuole la guerra, lo rimarca con forza, non la vuole lui né tantomeno la vogliono gli Alleati, ma in Ucraina, mentre il Consiglio europeo arriva faticosamente al termine, “i bombardamenti vanno avanti”. Mario Draghi lo rimarca nella conferenza stampa in cui chiude la ‘due giorni’ a Bruxelles, per un triplice summit in cui l’ex numero uno della Bce si è speso in prima linea per una soluzione comune al problema dell’energia, col prezzo del gas alle stelle e che continua a preoccupare famiglie e imprese.


AdnKronos


La pace la stiamo cercando, io la sto cercando veramente. Gli altri leader europei, come francesi e tedeschi, hanno avuto colloqui con Putin e li avrò anch’io”, annuncia, tentando di tenere viva la fiammella di una soluzione diplomatica che stenta ad arrivare.

“La politica oggi deve parlare del presente e del domani. In questo momento l’unica cosa che secondo me può fare una politica che vuole bene al Paese e vuole la pace è stare uniti. La cosa più importante è guardare avanti ora, poi i conti si fanno poi con la coscienza e anche con il proprio elettorato. Ma non è ora il momento”. Sulle spese militari Draghi torna a ribadire che si tratta di un impegno “preso dal governo italiano nel 2006, e sempre confermato da tutti i governi da allora.

Il governo Draghi condanna a morte centinaia di cani e gatti ucraini?

Ora è tornato alla ribalta questo impegno perché più urgente è venuta l’esigenza di iniziare a riarmarci”. Perché il mondo, in appena un mese, è cambiato, richiamandoci all’improvviso “a un passato che si pensava dimenticato, che ha suggerito di confermare questo impegno preso tanti anni fa”. E riportando alla ribalta debolezze e nodi mai sciolti, in primis il dossier dell’energia col quale siamo

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*