Il Perugia protesta contro arbitro e Var , disparità giudizi e comportamenti

Tre sono gli episodi clamorosi non sanzionati dall'arbitro

Il Brescia passa il turno (3-2) contro un Perugia irriducibile
Ph Giancarlo Belfiore

Il Perugia protesta contro arbitro
e Var “Disparità di giudizi e di comportamenti”

di Elio Clero Bertoldi
PERUGIA – Due sconfitte consecutive, col Benevento sabato e martedì a Brescia, che hanno contrariato fortemente il club umbro, perché condizionate da fattore esterni al gioco. In Lombardia l’arbitraggio di Miele di Nola ha lasciato basiti tifosi ed osservatori in quanto il direttore di gara avrebbe adottato un metro di giudizio soft nei confronti dei falli commessi dai locali ed il pugno di ferro nei riguardi degli ospiti. Non solo. Anche il team del Var, che contro i Sanniti aveva richiamato l’attenzione del direttore di gara, che già aveva fischiato l’intervallo e che, ritornando sui propri passi, aveva concesso un calcio di rigore contro gli umbri, al Rigamonti ha tenuto un comportamento del tutto opposto senza sollecitare Miele a vedere sul monitor le immagini dalle quali emerge, netto, il fallo di mano in piena area di un difensore delle “rondinelle“.

La protesta formale, con una conferenza stampa, é stata affidata al ds Maco Giannitti, unico dei dirigenti biancorossi, non inibiti (Santopadre e Comotto sono stati “bloccati” fino al 21 marzo).

Tre sono gli episodi clamorosi non sanzionati dall’arbitro e non rilevati neanche dal Var nella partita col Brescia: due falli da rosso delle “rondinelle”, uno dei quali probabilmente in area di rigore, ed un fallo, di mano in piena area e dunque punibile con la massima sanzione all’ultimo minuto di gioco.”

“Nel caso del fallo dell’ultimo minuto emerge – sottolinea il ds – la disparità stridente nell’utilizzo del Var rispetto al penalty fischiato a favore del Benevento. Questa disparità non me la spiego: la tecnologia non può sbagliare.”

Sulle conseguenze di questi episodi, che hanno di fatto frenato la marcia della squadra, Giannitti appare tranciante: “Siamo arrabbiati e pensierosi. Tra l’altro a Brescia non é stata data, di fronte alle nostre richieste di chiarimenti, neppure alcuna spiegazione.”
Prima di concludere il suo intervento-sfogo il direttore sportivo ha aggiunto un altro paio di concetti.

“Ho visto il presidente Santopadre deluso e affranto. Tra l’altro ha subito con grande amarezza l’inibizione dopo Perugia-Benevento. E mi sento di sottolineare il fatto che il presidente a fine primo tempo, si trovava in tribuna e non nello spogliatoio come riportato a referto. Sono sicuro che la squadra riverserà in campo tutta la rabbia per aver subito queste ingiustizie, trasformandola in una forte carica agonistica. Noi, nonostante tutto, non ci abbattiamo. Vogliamo continuare a sognare: proveremo ad agganciarci al treno di squadre che ci precedono in graduatoria”.

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