A Pian di Massiano c’è nessuno? Il punto di Gianluca Drusian
A Pian di Massiano – E’ passata più di una settimana dalla partita che ha sentenziato la retrocessione del Perugia in serie C ma, dalle parti di Pian di Massiano, sede della associazione calcio Perugia, sembra come non ci sia più nessuno.
Dal 90′ minuto della gara contro il Benevento, la comunicazione tra la società ed il resto del mondo avviene solo tramite comunicati stampa “aziendali” senza che nessuno, tra i singoli componenti le varie cariche societarie, voglia metterci la faccia e sempre che qualcuno ci sia rimasto in seno alla società oltre al suo proprietario.
| di Gianluca Drusian
Infatti, tanto l’ormai ex allenatore Castori (a meno di clamorose riconferme) quanto il direttore sportivo Castagnini per proseguire con il Direttore Generale Attilio Matarazzo (del quale se ne è sentito parlare solo al suo arrivo in sostituzione di Comotto e poi nulla più tanto che in molti, a Perugia, probabilmente ne ignorano e ne hanno ignorato la presenza) per chiudere con il presidente Santopadre , si sono tutti materialmente congedati dalla città passando non si conosce da quale porta di uscita.
Come se la città di Perugia e la sua tifoseria fosse diventata la peggiore tribù di tagliatori di teste del mondo e non aspettasse altro che fare la festa a coloro che hanno deturpato l’immagine del capoluogo e di una società professionistica che può essere benissimo compresa tra quelle facenti parte del patrimonio calcistico italiano.
Quello che resta di una stagione assolutamente fallimentare e culminata con la retrocessione poteva già bastare così ma, la stessa società, ha pensato bene di voler aggiungere altro a discredito di se stessa e del nome della città che porta sul suo simbolo.
Infatti, il presidente Santopadre ha aperto contro la Reggina ed altre società e, quindi, contro la Lega tutta, un fronte di critica inerente alla gestione dei debiti ed oneri contributivi (ed altro) da pagare a stralcio o rate (anche se non da tutte le società osservati nel rispetto delle tempistiche concordate e stabilite) per i quali il Perugia calcio, avendo adempiuto in stretta aderenza, avrebbe avuto un danno e, quindi, un impedimento nell’affrontare la propria campagna acquisti dovendo far fronte ad un bilancio che prevedesse anche il rispetto di tali impegni economici.
Al netto delle responsabilità societarie qualora ve ne fossero, tale contestazione da parte della società biancorossa, ha avuto una molteplicità di effetti contrari a partire dalla presa di posizione critica di tutta la tifoseria (cosa riconosciuta ed evidenziata anche fuori regione) la quale ha evidenziato l’assoluto ritardo nella tempistica della lamentela fatta solo a retrocessione avvenuta e non prima (sempre che fossero stati violati quei presupposti dell’ordinamento sportivo di cui parla la società biancorossa) ma, soprattuto, la stessa Procusa della FIGC si è mossa.
Addirittura, tramite l’intervento del procuratore Giuseppe Chinè (calabrese della provincia di Reggio Calabria il quale non garantirebbe al massimo quella parzialità che si dovrebbe garantire in questi casi e che non si è mosso quando il portiere Gori, con il suo clamoroso errore, ha favorito la squadra dello strettto) si sarebbe aperta una inchiesta per un presunto caso di illecito sportivo inerente alle “modalità di realizzazione della rete del definitivo tre a due nella gara tra Perugia e Benevento”, così si legge, il che rappresenta la ciliegina sulla torta per quanto riguarda le modalità di gestione della società biancorossa.
Caso quindi che potrà avere o meno delle conseguenze da un punto di vista sportivo ma che non ha fatto altro che aggiungere benzina su un fuoco che alimenta la possibilità che il presidente Santopadre possa farsi da parte in favore dell’arrivo di qualche altro investitore che, tuttavia, al momento, sembra esserci solo tra le righe dei giornali e del web.
Intanto, mentre c’è chi ancora sta giocando o per la salvezza o per la promozione, a Perugia del Perugia non si conosce nulla sui piani o programmi per la prossima stagione. Cosa che, al contrario, tanto a Benevento che a Ferrara, sembra che le conferme, le partenze e gli arrivi già sono al centro delle attenzioni dei tifosi.
Ma Perugia è un altro pianeta. A Perugia, con gli anni della presidenza Santopadre, bisogna sapere che occore aspettare tanto le cose si fanno all’ultimo momento o, comunque, ai Perugini le novità vengono comunicate all’ultimo momento anzi gettate dal balcone del castello come se fossero dei tozzi di pane utili a sfamare una popolazione allo stremo e ridotta all’osso….fino a che la popolazione decida di insorgere definitivamente.
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