Vi scrivo, arrabbiata e amareggiata, a Perugia affitti alle stelle

Vi scrivo, arrabbiata e amareggiata, a Perugia affitti alle stelle

Vi scrivo, arrabbiata e amareggiata, a Perugia affitti alle stelle

Vi scrivo – Mi chiamo Maria Fiorito vivo a Perugia da 33 anni, le mie origini sono calabresi e come tanti altri ragazzi ,negli anni 90, ho scelto Perugia per frequentare l’Università. Il mio è stato un amore a prima vista che mi ha portato a stabilirmi in questa città in modo  permanente. L’ho vissuta , Perugia, a 360 g e ne ho subito i cambiamenti che si sono susseguiti nel corso degli anni. Eventi imprevedibili e politiche sbagliate hanno depotenziato, nel corso degli anni,  tutte le risorse della città e della stessa Regione Umbria. Un  territorio ricco di risorse storiche, naturalistiche e tanto altro. Una terra che ospita  eventi come Umbria jazz, festival del giornalismo, festival di Spoleto. Una Regione che dovrebbe  essere valorizzata come merita .

| di Maria Fiorito

Oggi ,però ,questa terra non è più in grado di offrire  contenuti e situazioni sia a giovani che a persone adulte. Nello specifico, ad esempio la città di  Perugia è una realtà urbana  Universitaria, vanta una delle Università più in vista in Italia, è  una città turistica ed in quanto tale  dovrebbe essere in grado di rispondere alle esigenze di tutte le categorie di persone. Detto ciò, e non volendo dilungare, vado al nocciolo della questione, del perché ho deciso di inviarvi questa email.

Vi scrivo, arrabbiata e amareggiata, in quanto reputo questa situazione che vi esporrò di seguito una questione molto seria e che si dovrebbe affrontare il prima possibile. La questione riguarda gli affitti degli immobili che, in questi ultimi anni, sono lievitati a dismisura. Mi dite voi come fa uno studente, un cittadino comune, una famiglia a poter affrontare spese del genere?

Non solo c’è stato l’ aumento dei beni di consumo prima necessità in un modo assurdo , non solo sono aumentate le bollette , gli affitti , addirittura, si sono triplicati. Il rischio più grave è che la gente si troverà a breve senza un tetto sulla testa e per strada. Il lavoro non c’è, i disoccupati e gli inoccupati aumentano ,mi dite voi come diavolo faranno queste persone a pagare un affitto e a vivere?

La cosa grave e che i politicanti di professione, pensano alle loro tasche e a farsi la guerra , dimenticando i problemi seri dei cittadini. Una persona ha diritto di vivere non di sopravvivere. E’ urgente una regolamentazione nazionale per dare un freno a questo sciacallaggio nei confronti di cittadini che siano studenti, lavoratori, disoccupati ecc. grazie per l’attenzione  e lo sfogo. Maria Fiorito

1 Commento

  1. Buongiorno Maria, nel risponderti mi soffermerò soltanto sul tema affitti: la fotografia della situazione delle locazioni abitative città per studenti e lavoratori fuori sede, purtroppo è comune a tutte le nostre città italiane universitarie e non.
    Non è solo un fenomeno locale umbro.
    Il fenomeno è andato via via peggiorando sempre più dopo la pandemia.
    Ma quali sono le cause di questo fenomeno che danneggia proprio le fasce più deboli come gli studenti?
    Te ne elenco alcune: i proprietari di immobili con il fenomeno degli affitti brevi e grazie a portali come airbnb hanno scoperto che guadagnano in una settimana di affitto breve quanto prima guadagnavano in un mese intero di affitto lungo.
    Inoltre con questo tipo di affitto “mordi e fuggi” rivolto specialmente a turisti, il pagamento avviene anticipatamente, l’immobile non si deteriora nè tantomeno l’arredamento ma soprattutto, cosa più importante di tutte, il rilascio della casa è garantito!
    Tutte cose che invece in una locazione di lunga durata tutto questo non è garantito!!
    In un affitto lungo infatti l’inquilino per una legislazione iper-garantista nei suoi confronti, si è potuto permettere negli anni di sospendere il pagamento del canone di affitto a suo totale piacimento, lasciando il proprietario a doversi arrangiare con avvocati, cause di sfratto per morosità e sborsando fior di quattrini, aspettando anni e anni prima di riavere indietro le chiavi di casa sua, quando magari aveva anche acceso un mutuo per acquistare quell’immobile sulla cui rendita contava. Anche il blocco degli sfratti, rinnovati di anno in anno, ha fatto il suo
    In Italia la legge ha storicamente sempre garantito soltanto l’inquilino, visto come parte debole coniando addirittura il termine “morosità incolpevole”, come se per assurdo potesse esistere un “omicida o un truffatore incolpevole”.
    Questo accade soltanto nel nostro paese, non funziona come nei telefilm americani dove ad esempio se l’inquilino non paga regolarmente il canone, si chiama la polizia che con la forza lo mette alla porta.
    Allora la soluzione è garantire sì le fasce più deboli come studenti universitari e lavoratori fuori sede, ma rendiamo di nuovo attrattiva la locazione di lunga durata, almeno proviamoci
    Come?
    Ad esempio azzerando l’Imu per i proprietari che affittano per almeno due-tre anni a studenti fuori sede.
    Vedrete come torneranno sul mercato gli immobili!
    Politiche coercitive come qualche amministrazione ha fatto (vedi il Comune di Venezia) che impongono un numero massimo di giorni obbligatorio, che consente al proprietario di affittare per un massimo di 30/60/90 giorni a turisti, è fuori dal mondo, antistorico e controproducente: nessun investitore immobiliare sceglierà più Venezia per acquistare e mettere a reddito il suo appartamento! Siamo sicuri che questa sia la migliore risposta da dare al mercato?
    Diamo certezze e garanzie anche al proprietario e non solo e sempre all’inquilino
    In fin dei conti il mercato immobiliare è, come tutti, un mercato che si autoregola: solo con garanzie, certezze e vantaggi per entrambe le parti può esistere
    Mettiamo allora proprietari ed inquilini sulla stessa bilancia, con lo stesso peso: uguali certezze, uguali libertà, uguali diritti e doveri.
    Solo così, a mio giudizio, potremo avere una domanda di case che trova un’offerta adeguata.

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