(umbriajournal.com) Sono 76 gli studenti tifernati che volontariamente dedicheranno una parte delle loro vacanze estive agli anziani, ai disabili, ai bambini: “Una cifra che ci ha sorpreso” ha detto l’assessore alle Politiche scolastiche del comune di Città di Castello Mauro Alcherigi, illustrando il progetto “Conoscere per crescere”, “una sorta di servizio civile su base cittadina, durante il quale i ragazzi, dal secondo anno delle superiori al quinto, si affiancheranno agli operatori sociosanitari della cooperativa La Rondine nelle attività di cura e di animazione”.
Le strutture coinvolte sono il Flauto Magico, le Opere Pie Muzi Betti, i centri estivi e i due centri diurni per l’Alzhaimer di Trestina e Città di Castello. “I nostri ragazzi non solo soltanto quelli di cui ci capita di leggere nelle cronache; sono anche questi 76 giovani che faranno un’esperienza di crescita umana e professionale accanto alla non autosufficienza e alla disabilità” ha aggiunto l’assessore alle Politiche sociali Andreina Ciubini nel corso della conferenza stampa a cui era presente Luciano Veschi, presidente della Cooperativa la Rondine che ha illustrato i dettagli del progetto: “Si parte il dieci giugno con una settimana di formazione e la distribuzione della maglia con su scritto Staff del sociale, un modo per farli sentire parte di un mondo che lavora quotidianamente al servizio di chi ha bisogno. Per noi non si tratta di avere aiutanti a costo zero ma di investire in giovani che si appassionino e possano pensare ad un futuro professionale in questo settore”.
La carica dei 76, provenienti dal polo liceale “Plinio il giovane”, dal polo tecnico Franchetti- Salviani e dal polo professionale “Cavallotti-Patrizi-Baldelli” saranno inseriti a rotazione nelle varie realtà sulla base di un accordo con la Usl Umbria 1, rappresentata da Rossella Cestini, che ha specificato come “la risposta massiccia di questa sperimentazione significa che esiste una domanda di informazione rispetto a quanto si muove nel sociale e che nei giovani lo spirito di servizio è una cultura diffusa. La Asl ha accolto con molto favore questa, come le altre iniziative ispirate ad un’ottica di collaborazione tra cittadini e sanità pubblica”.
“L’arricchimento umano sarà di certo l’aspetto prevalente di questa esperienza che pure è stata strutturata anche per veicolare contenuti tecnici” ha detto il presidente delle Opere Pie Muzi Betti Marco Savelli “i nostri anziani hanno una particolare predisposizione verso i giovani e anche soltanto la loro presenza è sufficiente per apportare un beneficio alla reattività e all’umore dei nostri ospiti. Siamo lieti di questa sperimentazione e diamo la disponibilità anche per un eventuale proseguo”.
Il progetto prevede cicli temporali di due settimane, dal lunedì al venerdì, dal 17 giugno al 2 agosto 2013, in cui i ragazzi potranno essere inseriti all’interno di alcune strutture o attività gestite dalla Cooperativa. L’impegno quotidiano sarà di quattro ore, da distribuire nel corso della giornata lavorativa
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