Veleni Ast Terni, Lucidi-Liberati (M5S): inviata interrogazione alle procure
“Come annunciato nei giorni scorsi abbiamo depositato l’interrogazione parlamentare Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01005 sulla questione dei veleni AST di Terni”. Lo annunciano in una nota i portavoce al Senato e alla Regione Umbria del Movimento 5 Stelle Stefano Lucidi e Andrea Liberati
“Data la gravità della situazione – prosegue la nota – invieremo nelle prossime ore lo stesso testo anche alle procure per portare a conoscenza in maniera ufficiale anche la magistratura preposta dei fatti relativi ai livelli di inquinanti riscontrati da ARPA Umbria, e chiedere che intervenga immediatamente, con ogni mezzo a disposizione”.
“Al Ministro – sottolineano gli esponenti umbri del Movimento 5 Stelle – chiediamo invece due cose, che si avvii una fase di analisi di tutta l’area industriale per verificare lo stato dei luoghi, e poi una interpretazione preventiva della norma anche se a nostro giudizio la legge è estremamente chiara. Se un’azienda causa un disastro ambientale e mentre esegue le proprie attività industriali ne trae profitti, allora questi ultimi possono essere confiscati e destinati alle bonifiche di quei luoghi. I livelli di veleni e inquinanti riscontrati da Ministero dell’Ambiente, Ispra e Arpa Umbria, sono assolutamente allarmanti e necessitano un intervento urgente”.
“Del resto – precisano Lucidi e Liberati – anche lo stesso Comune di Terni aveva emesso due importanti ordinanze in merito, motivate e al fine di “porre in essere le misure straordinarie indispensabili per prevenire fenomeni che possono compromettere la salute pubblica” ordinando “il divieto di utilizzo e la captazione delle acque sotterranee a scopo domestico, irriguo, igienico sanitario nonché idropotabile da eventuali pozzi privati ubicati nell’intorno degli stabilimenti siderurgici AST”, e anche“il divieto di coltivare all’aperto prodotti ortofrutticoli per l’alimentazione umana o animale, nonché́ l’allevamento di animali all’aperto” nelle aree limitrofe allo stabilimento AST in zona Prisciano”.
“A nulla valgono quindi le opposte giustificazioni dell’azienda – incalzano i portavoce del Movimento – appena arrivate a mezzo stampa che adducono alla storia e al passato i livelli di inquinamento, perché come sempre accade si eredità tutto nel bene e nel male, quindi bonificare e restituire alla società è un onere che spetta agli attuali proprietari, e anche in caso di cessione futura, questi oneri resteranno in capo all’azienda. Ed è per questi motivi che chiediamo la restituzione dell’utile aziendale al territorio”.
“Alla luce di questi fatti – conclude la nota – appare evidente che la città di Terni, il suo territorio, le sue risorse naturali e la sua storia millenaria, così come è stato per Taranto, è stata aggredita, erosa e maltrattata. Un territorio importante che qualche piccolo politico regionale tenta di sminuire e ridurre a grigia periferia industriale, ma tutti sappiamo adesso che così non è. Il fiume, la fabbrica, il treno, il proletario … una narrazione del mondo ferma al 1800, una realtà che non esiste più”.
da Stefano Lucidi e Andrea Liberati
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