Spese pazze in Regione, avviso di garanzia a Renato Locchi, Pd
Gianfranco Chiacchieroni, capogruppo del Pd nell’Assemblea legislativa dell’Umbria, dopo aver appreso la notizia dell’avviso di garanzia, emesso, ma non ancora notificato, all’ex capogruppo nella precedente legislatura, Renato Locchi ha espresso “massima fiducia nell’operato della magistratura”, confidando nel fatto che “tutti i consiglieri provino la correttezza delle spese contestate, legate ai fondi spesi tra il 2011 e il 2012”.
Il capogruppo del PD si dice certo che “il prosieguo dell’iter procedurale chiarirà la correttezza dei comportamenti dei singoli soggetti e che l’avviso di garanzia, emesso nei confronti di Renato Locchi sia un atto dovuto dalla Procura della Repubblica per chiudere le indagini, dopo che identico atto era stato notificato ad altri gruppi politici della passata legislatura”.
Indagine spese gruppi consiliari in Regione, nuovi scenari
del 12 agosto 2017
Nell’inchiesta sulle spese dei Gruppi consiliari a Palazzo Cesaroni ci sarebbero altri partiti che finiscono nei guai. L’indagine, come si ricorderà, riguarda gli anni 2011 e 2012. Toccherà, oltre alle persone già indagate, anche ad altri di dimostrare di aver rispettato la legge. Il Messaggero Umbria di questa mattina, a firma di Luca Benedetti, riporta che “i i finanzieri han no studiato una montagna di carte e passato al setaccio i bilanci dei gruppi consiliari della precedente legislatura…”. Su cosa si sono mosse le Fiamme Gialle? Sulla relazione della sezione di controllo della Corte contabile dell’Umbria.
La Corte dei conti avrebbe rilevato una lunga serie di anomalie divenute “inviti a dedurre”. Cene, pranzi, viaggi, e assunzioni degli assistenti dei gruppi, mazzi di fiori…insomma parecchia roba.
Il coordinamento dell’indagine, lo ricordiamo, è del Sostituto procuratore della Repubblica, Paolo Abbritti. Uno dei passaggi chiave sarebbe rappresentato dalle spese del personale, qui, secondo quanto riportato la Corte dei Contri avrebbe rilevato molta confusione.
In alcuni gruppi consiliari avrebbe lavorato più personale di quello previsto dalla legge regionale ed è anche su questo che la Procura vuol vedere chiaro.
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