Progetto Reddito Alimentare, richiesta l’attuazione

Progetto Reddito Alimentare, richiesta l'attuazione, ODG Depositato dai Gruppi di centro sinistra al Comune di Perugia

Progetto Reddito Alimentare, richiesta l’attuazione

Depositato dai Gruppi di centro sinistra al Comune di Perugia (Partito Democratico, Idee Persone Perugia e Rete Civica Giubilei) un ordine del giorno in cui si chiede l’attuazione del progetto del Reddito Alimentare, a sostegno e in linea con la mozione depositata in Assemblea legislativa dell’Umbria dal Gruppo del Partito Democratico, recante “Attuazione in Umbria del Reddito Alimentare e collaborazione con i comuni per la realizzazione del progetto in tutto il territorio regionale”.


fonte Ufficio Stampa
Partito Democratico
Idee Persone Perugia
Rete Civica Giubilei


Questo perché il tema della lotta allo spreco alimentare è divenuto anch’esso una questione centrale nelle azioni delle istituzioni italiane negli ultimi anni, essendo stata realizzata anche una legge nazionale sullo spreco (Legge 166/2016), tema su cui, non a caso, la Regione Umbria è stata all’avanguardia, con l’approvazione della Legge regionale 14 novembre 2017, n. 16 “Interventi regionali per la promozione delle attività di donazione e distribuzione a fini di solidarietà sociale di prodotti alimentari, non alimentari e farmaceutici”.

L’emergenza pandemica ha aggravato una crisi sociale in atto già da anni nel nostro Paese, causando un aumento della povertà nella popolazione nazionale in generale, quindi anche nel nostro territorio. Il tema del contrasto all’emarginazione sociale è diventato uno dei principali temi del dibattito pubblico e uno dei cardini di qualsiasi azione di governo assieme al contrasto alla pandemia ed alla crisi economica.

Il Banco alimentare ci da numeri inquietanti: 2,7 milioni e 220mila tonnellate. Rispettivamente numero di persone in Italia a rischio fame e quantità di generi alimentari buttati via ogni anno dai soli supermercati nel 2020. L’emergenza alimentare continua quindi ad esistere, affiancata da un’emergenza spreco che non si riesce a risolvere perché, ad oggi, gli enti del Terzo settore fanno un lavoro straordinario e prezioso per recuperare prodotti e metterli a disposizione di chi ha bisogno, ma non hanno mezzi e risorse a sufficienza per fronteggiare le cifre – come visto enormi – dei due fenomeni. Non solo, la produzione di rifiuti derivati dallo spreco alimentare rappresenta un costo notevole e un danno ambientale.

“Il “Reddito alimentare” è un progetto sociale che prevede lo sviluppo nazionale di un rapporto di collaborazione tra Istituzioni, Privati e Terzo settore per la preparazione di pacchi alimentari attraverso il recupero del cibo che rischia di essere sprecato dalla distribuzione e la loro successiva erogazione nei comuni ai cittadini in stato di indigenza – spiega la capogruppo dem Sarah Bistocchi – È lo Stato in questo caso che si fa carico delle due emergenze, decidendo di gestirle attraverso il riconoscimento alle persone fragili non di denaro, bensì di un diritto all’accesso a prodotti alimentari, sotto forma di pacchi alimentari, parte di quell’invenduto che altrimenti verrebbe buttato via. Nell’attuazione di questo sistema, il compito e l’onere dello Stato è quello di individuare la platea di beneficiari, far mettere a disposizione dei comuni degli spazi utilizzabili sui quartieri e costruire un’infrastruttura digitale adeguata per la sua gestione e la sovrintendenza del processo di ritiro/distribuzione dei pacchi stessi, dove agiscono tre attori: distribuzione, enti, partner logistico”.

Si tratta di un progetto nazionale, che trova applicazione nei Comuni, organizzata a livello centrale dallo Stato e poi diffusa capillarmente sui territori. Il Progetto di Reddito Alimentare risulta essere un’iniziativa a costo zero, ma capace di dar vita ad un sostegno alle fasce più disagiate della popolazione.

“Come Comune abbiamo la disponibilità di importanti capitoli di spesa legati all’ambito delle politiche sociali. Tra l’altro, il Comune è l’ente di prossimità, e di conseguenza il primo livello amministrativo con cui il cittadino ha la possibilità di rapportarsi indipendentemente dalle sue reali competenze – continua Bistocchi – E’ dovere di ogni Comune farsi portavoce di queste istanze della cittadinanza. Il Reddito alimentare può essere lo strumento di contrasto a spreco e fame, frutto del riequilibrio dei rapporti”.

Con questo ordine del giorno, presto in discussione, si chiede di fare proprio il progetto nazionale del Reddito Alimentare al fine di realizzarlo anche nel Comune di Perugia, in modo da fornire uno strumento ulteriore di supporto alle persone in difficoltà e di contrasto alla spesa e alla povertà alimentare.

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