Forza Nuova Umbria, Papaveri e papere!

da Alessandro Micozzi (Responsabile Forza Nuova Umbria)
Lo strano caso della centrale a biomasse di Fabro. Il Consiglio comunale di Fabro è capitanato da un primo cittadino del PD, Maurizio Terzino, ottimi rapporti con Matteo Renzi e una serie di assessori e consiglieri rigorosamente monocolore,con la maggioranza, una lista civica che sta lì tanto per far finta che ci sia altro oltre al PD. Due anni fa capita sul tavolo di quel sindaco fortunato una richiesta inviata dalla Terra Rossa srl,che chiede di poter costruire in località Colonnetta, una tettoia sotto la quale posizionare un impianto a biomasse.

Il proprietario è il pluri inquisito patron della discarica di Orvieto. Viste le tranquillizzanti referenze del richiedente, visto che a Colonnetta decenni fa furono seppellite polveri (di origine non identificata, ma tali da far sospettare di aver notevolmente innalzato la percentuale dei malati di cancro),considerato che l’autostrada passa a 50 metri, il sindaco non ci pensa un minuto e firma la licenza edilizia senza preoccuparsi nemmeno del fatto che l’impianto, come si evince dal progetto presentato in Comune, è interno al centro abitato, è ad un passo dalle scuole, è circondato da ristoranti, alberghi e agriturismi ed è classificato come “industria insalubre”. Gli sfugge anche di far conoscere la decisione ai suoi concittadini. Gli sfugge soprattutto quel che non sfugge al Comitato e cioè l’ entrata in vigore nell’Agosto del 2014 della legge 116 grazie alla quale si ristabilisce che tutti gli impianti, anche sotto i 200kw, devono essere assoggettati alla VIA(valutazione impatto ambientale). La vera e propria autorizzazione all’impianto a Fabro è concessa in data 20 febbraio 2015. La legge già c’è e da parecchio, ma l’amministrazione fa finta di niente.

Autorizza, ma senza quella VIA che era indispensabile. Un giorno scoppia la bomba e con la bomba emergono i primi documenti. Interessante quello nel quale si descrive cosa verrà bruciato nell’impianto. Non è quel che fantasiosamente raccontano in Comune, cioè la legna portata dal Chiani durante l’alluvione, ma sanse, paglie, truciolare e notevoli altre schifezze che il sindaco ha avuto modo di studiare dato che vengono elencate in dettaglio nella Relazione Tecnica del progetto. La notizia che un impianto a biomasse sta per essere costruito a Fabro in poche ore fa il giro di tutto l’Alto orvietano, la gente cerca di sapere. Il partito del sindaco perde la lucidità.

Il PD di Fabro si dice contro la centrale, quello di Montegabbione la vuole precisando che la vorrà anche in futuro, a Parrano si sta zitti. Il Sindaco di fronte ad una reazione popolare assolutamente inaspettata, sotto la spinta di un comitato battagliero, indice un consiglio comunale aperto nel quale si scusa dicendo che si è trattato di un errore di valutazione, che ha revocato il permesso, ma che in fondo è l’autostrada la vera causa dell’inquinamento locale. Un colpo alla botte e una al cerchio. Chi inspiegabilmente non parla mai è l’unico medico del consiglio comunale con delega alla sanità, dottor Ruina. Allora,punta sul direttore dell’Arpa, Adriano Rossi.

L’ha invitato lui, ma gli è sfuggito anche stavolta un particolare:Rossi è coinvolto in due procedimenti penali in corso riguardanti la discarica di Villa Valle. Scelta non esattamente felice. Sarà però proprio un compagno di partito di Maurizio, Roberto Minervini, a metterlo ko.

Lo fa raccontando che nel progetto non sono previsti nemmeno i filtri. Lui se ne è accorto, al sindaco, è sfuggito! Le papere le abbiamo viste..attendiamo i papaveri. Ma con una ..o meglio ..più risposte.

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