Controlli nelle acque alla ricerca di Fibre di Amianto

Controlli nelle acque alla ricerca di Fibre di Amianto

Controlli nelle acque alla ricerca di Fibre di amianto

Ricerca di fibre di amianto nelle acque potabili! È quanto ha richiesto ed ottenuto la Civica Piegaro nel 2017, quando ha dato il via, per la prima volta in Umbria, al protocollo tra Dipartimento di Prevenzione Usl1 e Umbra Acque.

Un documento che ha permesso di effettuare controlli nelle acque del territorio umbro.

La Civica, con il capogruppo Augusto Peltristo e i consiglieri Roberto Pinzo e Gianmaria Tei, continua la sua battaglia rivendicando con fierezza il merito di aver fatto partire le operazioni di ricerca.

Oggi, con una lettera, hanno sollecitato i Prefetti di Perugia e Terni, la Direzione regionale Salute e Welfare, Prevenzione, la sanità veterinaria, l’ASL Umbria 1 e 2, l’Auri e i tre gestori del servizio idrico integrato (VUS, SII e Umbra Acque) richiedendo le modalità, le tempistiche e i rapporti di prova dei prelievi alla ricerca di fibre di amianto nell’ASL Umbria 2, oltre che sulle criticità riscontrate e risolte nell’ASL Umbria 1 e 2.

“Nella risposta dell’Asl 2 – esordisce Peltristo – a firma dei Direttori del dipartimento siamo stati informati del fatto che entrambi i gestori hanno effettuato controlli sulle tubazioni alla ricerca di fibre di amianto idrodisperse ed, in ragione di questi, abbiamo richiesto al SII i rapporti di prova delle analisi fin qui effettuate”.

Il gruppo tra le richieste elenca anche a quale laboratorio sono stati affidati i campioni prelevati e quale metodo di analisi per la determinazione quali-quantitativa della concentrazione di fibre di amianto, in acque destinate al consumo umano, è stato utilizzato.

Per quanto riguarda il comune di Porano chiede se sono terminati i lavori di realizzazione del nuovo serbatoio, in sostituzione della copertura vasca di accumulo in lastre di cemento amianto e se sono state previste le relative analisi.

“Dal VUS – continuano i consiglieri – vogliamo sapere le modalità e le tempistiche di analisi concordate con il Dipartimento di Prevenzione Asl Umbria 1, dove sono localizzati i 37 punti di prelievo, i rapporti di prova delle analisi fin qui effettuate e per il campione del territorio dell’Area Nord, se sono finiti gli accertamenti, quale criticità è emersa, quali interventi sono stati effettuati”.

“Ad Umbra Acque – proseguono i consiglieri – chiediamo se dall’inizio del protocollo con il Dipartimento di Prevenzione Usl Umbria 1, da gennaio 2020 ad oggi, sono stati trovati punti di vulnerabilità della rete idrica, la loro localizzazione e l’intervento effettuato per risolvere la problematica”.

“Vogliamo ricordare a tutte le Autorità sanitarie e ai gestori – conclude Peltristo – che le fibre di amianto nelle condutture che trasportano le acque potabili non devono essere presenti, a prescindere dai limiti di legge. Inoltre, la questione non è il superamento del limite, ci mancherebbe, ma il miglioramento della rete di distribuzione, la ricerca dell’azzeramento delle fibre presenti e andare a sanare immediatamente eventuali criticità che possono essere evidenziate con i continui monitoraggi”.

 

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