Caccia, il Tar blocca calendario, Lega, scelta incomprensibile. Il capogruppo della Lega Umbria, Emanuele Fiorini, esprime forte preoccupazione per l’ordinanza emessa dal Tribunale Amministrativo dell’Umbria con cui viene sospeso il Calendario Venatorio 2018/2019. “In particolare – spiega Fiorini – il provvedimento è fortemente penalizzante perché impedisce l’avvio della stagione nelle giornate di preapertura individuate nella prima decade di Settembre.
Appare evidente come la decisione presa dalla giustizia amministrativa metta a repentaglio l’equilibrio che si era trovato nella stesura del Calendario Venatorio 2018/2019 all’interno della Consulta regionale dove tutti i soggetti coinvolti avevano lavorato positivamente per soddisfare le esigenze e le proposte avanzate in termini di specie cacciabili con le relative tempistiche.
Appare incomprensibile rimettere in discussione quanto deciso, pertanto come Lega Umbria ci impegneremo immediatamente nelle sedi istituzionali opportune affinché non vadano dispersi gli sforzi, i provvedimenti e gli impegni presi tra l’assessorato competente e le associazioni venatorie riunite all’interno della Consulta Regionale.
Il mondo venatorio umbro merita rispetto e risposte certe che permettano a tanti addetti ai lavori di poter coltivare quella che oltre ad essere una passione è anche un’attività di grande rilevanza economica portatrice di sani valori e tradizioni consolidate”.
Quali sono i sani valori da parte dei cacciatori quelli di cacciare sempre e comunque anche in tempi non permessi, vedi le ultime vicende che hanno interessato varie volte la caccia ai cinghiali, povere bestie. Certamente se il Tar ha preso questo provvedimento certamente ci sarà qualcosa che non va i giudici non emettono sentenze senza un nesso logico e suffragate da leggi. Certo iniziare a cacciare i primi di settembre quando ancora alcune specie non hanno finito il ciclo iniziale dei piccoli nati mi sembra un po’ presto anche perché in anni precedenti le varie associazioni animaliste avevano fatto presente tale mancanza di rispetto verso gli animali ed anche perché alcune norme differivano dalle normative europee. L’esempio lo abbiamo nella regione Veneto, leghista, che aveva emanato leggi per i cacciatori poi impugnate dallo Stato italiano e per il momento non attivate e speriamo per sempre. Penso che in questa Italia la caccia non sia l’argomento principale, ci sono altri problemi molto più importanti. Io farei un fermo della caccia ogni due anni affinché ci sia un reale ripopolamento di animali e non fittizio come avviene oggi con il lancio a pochi giorni dall’apertura di animali che non hanno un rifugio e si trovano in zone non conosciute e quindi facilmente vittime di questi “bravi” cacciatori che sfidando questi “agguerriti” animali disarmati fanno la fine che vogliono questi cacciatori ecologisti. Auguri xxxxbc