
M5s, l’inceneritore ACEA di Terni sarà definitivamente chiuso
Da Andrea Liberati -M5S Regione Umbria
TERNI – Quello approvato a Roma martedì scorso -col solo voto del M5S- è il primo atto di un percorso amministrativo e societario che, pur tra prevedibili ostacoli, porta alla fine del criminale ammorbamento sulla pelle dei ternani.
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In appena otto mesi, la Capitale, guidata da Virginia Raggi, ha riconosciuto il problema ambientale e sanitario esistente a Terni, attivandosi concretamente su una questione che da tempo ferisce la città.
Ben oltre 10 anni dopo, altri, pur governando da sempre a tutti i livelli, non hanno avuto né la cultura, né la sensibilità, né tantomeno la volontà politica di contrastare la deriva degli inceneritori e di certe multinazionali di rapina.
Anzi: la Regione, diretta prima da Lorenzetti e tuttora da Marini, ha continuato con gli intrighi di sempre, favorendo precisi interessi affaristici vicini al partito, mentre in azienda -Terni En.A. e ACEA- entrava una moltitudine di amici e famigli, sorta di bancomat di una vecchia politica adusa a occupare tutti i gangli della società. Frattanto i ternani erano già trasfigurati nell’inconsapevole contropartita di altrui giochi.
Per affrontare sul serio la vicenda di Terni, abbiamo dovuto espugnare la Capitale come M5S, allegoria che indica l’inconcludenza e l’indifferenza di lunga data di gran parte dei rappresentanti della Regione Umbria: oggi possiamo ben dire che la stagione di cricche e cricchette è finita. Ca va sans dire che l’inceneritore ternano chiuderà, considerando pure l’assurdità delle pratiche ambientali sinora portate avanti nei nostri territori, come d’altronde mostrano tutti gli indicatori.
Conseguentemente, un solo destino spetta a coloro che, in Regione e Comune di Terni, con una mano temporeggiavano, sostenendo la necessità dell’ennesimo studio sanitario nella Conca, mentre con l’altra vi autorizzavano nuovi inceneritori:costoro si ritirino al più presto a vita privata. Faranno danni solo a casa propria.
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