Il Natale a cui siamo abituati e a cui purtroppo quest’anno dobbiamo rinunciare
di Andrea Romizi (Sindaco di Perugia)
Gli abbracci, i baci, le strette di mano, le grandi famiglie riunite intorno al tavolo, le canzoni, l’atmosfera, i profumi, la spiritualità, l’eccitazione dei preparativi e la gioia della condivisione… è questo il Natale a cui siamo abituati e a cui purtroppo quest’anno dobbiamo rinunciare.
Quello che ci apprestiamo a vivere sarà un Natale più raccolto, un Natale in cui a prevalere dovrà essere il senso di responsabilità come forma di tutela nei confronti di noi stessi e degli altri.
Se mi guardo indietro, se rifletto sui mesi che abbiamo attraversato, mi chiedo: cosa rimarrà di questo 2020? Tanti, troppi i momenti difficili e drammatici. Per questo non vedo l’ora di voltare pagina e vorrei che ci fosse la piena consapevolezza che questa pagina possiamo voltarla soltanto insieme.
In tante case mancherà l’allegria, la spensieratezza. Il pensiero di tante famiglie colpite dalla tragedia, di tante famiglie separate dalla distanza, di tanti anziani soli, unito alle preoccupazioni sul futuro, rende tutto inevitabilmente più triste. Eppure sono convinto che sia proprio questo il momento di ritrovare ancora più forte un grande senso di unità.
E allora non posso che rivolgere un pensiero affettuoso e di gratitudine a tutta la nostra cittadinanza: grazie per le manifestazioni di solidarietà che in questi mesi avete dimostrato. Grazie di esservi rivelati una vera comunità, coesa, empatica, pronta a soccorrere chi ha più bisogno.
Così come un pensiero, altrettanto sentito, va a bimbi e ragazzi che a tanto hanno rinunciato in questi mesi, agli operatori sanitari, ai lavoratori in difficoltà e a quanti hanno continuato comunque ad adoperarsi.
Alcuni di noi hanno perso familiari, altri il lavoro, a tratti abbiamo perso la forza. Sono mesi che lasceranno cicatrici indelebili, lo sappiamo. Ma forse, queste festività, così diverse, non saranno invano se sapremo fare nostri i veri valori del Natale. Se sarà un Natale di speranza e solidarietà non sarà un Natale perso.
E questo è il solo augurio che mi sento di fare dal profondo del cuore: che in questi giorni nessuno smarrisca la speranza e la fiducia in un futuro migliore. Perché presto torneremo ad abbracciarci più forte di prima e ci renderemo conto che non abbiamo mai smesso di darci la mano.
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