
Assembramenti Tirreno-Adriatico da Terni? Assessore: “Rispettati protocolli”
La quarta tappa “Terni – Prati di Tivo” per la 56° edizione della gara ciclistica internazionale per professionisti “Tirreno-Adriatico”, sabato 13 marzo è partita da Terni (Valnerina). Tra i partecipanti anche Vincenzo Nibali, Geraint Thomas, Nairo Quintana, Simon Yates, Peter Sagan. Mikel Landa, Rafal Majka, Romain Bardet, Thibaut Pinot, Egan Bernal e Jakob Fuglsang. Sabato mattina il ritrovo in centro a Terni, ma non sono mancate le polemiche per l’assembramento in piazza della Repubblica. Avvicinandosi al punto di partenza, non è passato inosservato il colpo d’occhio della folla assediata intorno al podio. Una folla che da Piazza della Repubblica si è snodata lungo tutto Corso Tacito. Il flusso di persone è stato continuo fino a mezzogiorno.
“Nonostante la situazione drammatica del Covid-19, siamo riusciti a portare una giornata di festa per i cittadini. Che sia uno spiraglio di normalità”. A parlare Sport del Comune di Terni, Elena Proietti, rispondendo alla polemica nata sui social in merito alla presenza del pubblico alla partenza, in piazza della Repubblica, della quarta tappa della Tirreno-Adriatico di ciclismo.
“La manifestazione non ha violato alcuna normativa, ma è stata fatta rispettando tutti i protocolli ministeriali, come avviene anche in molte altre città italiane, anche in zona rossa. Quanto agli spettatori, tutti indossavano la mascherina e il distanziamento interpersonale, come verificato anche dal questore presente sul posto.
Diversi, postando le foto della manifestazione, hanno puntato il dito contro gli “assembramenti”, sottolineando invece come sia le scuole che molte attività economiche siano costrette a rimanere chiuse.
“Avevamo fatto appello ai cittadini a rimanere a casa a guardare la gara, ma è normale che il sabato mattina la gente esca. Nel complesso però si è comportata bene”. L’assessore Proietti sottolinea che la presenza della competizione a Terni ha permesso “anche se solo per una notte, agli albergatori, di avere un po’ di respiro, così come per i bar e i negozi del centro”. “Dobbiamo avere – conclude – senso di comunità”.
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