“Tracce”, la seconda raccolta poetica di Fabio Salvatore Pascale

Come si evince dai titoli, la Natura è al centro di questa raccolta

“Tracce” è la seconda raccolta poetica di Fabio Salvatore Pascale. E’ articolata in tre sezioni: “Il ciclo della natura” contenente il maggior numero di liriche, ben 35, “Le laudi” con 17 poesie e, a chiudere l’opera, “Il disimpegno dell’uomo” formata da 19 componimenti.

Come si evince dai titoli, la Natura è al centro di questa raccolta: la Natura e la natura umana sono le protagoniste delle poesie e sembrano rincorrersi in un moto circolare che lega tutta l’opera e le dà ampio respiro.

La Natura non è semplicemente contemplata, ma è artefice dei fatti narrati e, dunque, protagonista delle liriche; spesso, infatti, gli elementi naturali (piante, fiori, stagioni, fenomeni atmosferici, elementi del paesaggio) sono personificati e concorrono a destare i sentimenti dell’animo umano.

Uno spazio importante è, altresì, dedicato agli animali, numerosi sono quelli che compaiono nel corso della lettura di “Tracce”: il cervo, il cavallo, le rondinelle, la ghiandaia, la poiana, il maiale, il mulo, il pavone, il bue. L’insieme così variegato di animali si potrebbe definire come il contrasto tra l’essere ancorati alla terra e il bisogno di alzarsi in volo. Le prime due sezioni e, soprattutto “Le laudi”, sembrano essere un’espansione di “Spesso il male di vivere ho incontrato” di Eugenio Montale, mettendo in risalto il contrasto tra il “cavallo stramazzato” al suolo e “il falco alto levato”. Sono sicuramente i volatili, in questa sezione, a dare origine alle immagini più poetiche.

E l’uomo? Una raccolta non antropocentrica, com’è nello stile del poeta, che non esalta l’uomo oltremisura, anzi, ne mette in luce le fragilità, le debolezze, quelle che quotidianamente chiamiamo “difetti”. L’uomo è al centro della terza sezione ed è lontano dall’intellettuale engagé, al contrario, è disimpegnato, o se vogliamo attenuare le sue colpe, è poco impegnato; contrariamente a chi scrive che si fa portavoce di un disagio avvertito da molti nella nostra società.

Non mancano tematiche “urgenti” come: l’immigrazione e le tragedie in mare, la difficoltà nel comunicare e l’indifferenza nei confronti del dolore altrui, la terra dei fuochi, le difficoltà economiche e la scelta drastica di chi vi si arrende per sempre.

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