
Ospedali, addio ai reparti-doppione, svolta per le liste d’attesa
Un nuovo assetto per evitare sprechi e doppioni, abbattere le liste d’attesa ed evitare fughe di pazienti e personale fuori regione. Regione Umbria e Università degli studi di Perugia hanno elaborato e condiviso il documento che riorganizza, integrandole, le Aziende ospedaliere-universitarie di Perugia e Terni sulla base del protocollo d’intesa, la cosiddetta “convenzione”, tra Palazzo Donini e Palazzo Murena. Per il via libera definitivo, servirà il parere del ministero cui il dossier sarà inviato nei prossimi giorni, ma il sistema già si muove per i nuovi primari di gastroenterologia, oncologia, ginecologia e chirurgie, strutture che diventano integrate, senza più distinzioni tra ospedalieri e accademici.
“Per dare risposte efficienti e garantire i bisogni di salute della popolazione – ha detto la Presidente Tesei – si è deciso di cambiare il paradigma e evitare quelle divisioni tra reparti ospedalieri e universitari come è avvenuto sinora, integrandoli attraverso due principali linee di azione: la prima riguarda la differenziazione di intervento delle strutture complesse attribuendo una precisa vocazione ai vari reparti e differenziando gli interventi emergenziali da quelli programmati, mentre la seconda vedrà la specializzazione delle varie attività delle strutture per patologia di organo, evitando sovrapposizioni ma al contrario basandosi sulle specializzandosi per aree di intervento. Queste due linee permetteranno quindi, di organizzare al meglio sia il settore emergenza/urgenza, sia quello programmatico portando così benefici anche sul fronte dell’abbattimento delle liste d’attesa. I pazienti all’interno delle aziende saranno presi in carico dalla struttura in modo che ogni azione necessaria sia programmata. Contestualmente saranno scelti i migliori professionisti alla guida delle varia strutture complesse, sulla base della meritocrazia e dell’esperienza”.
L’Assessore regionale alla Salute ha evidenziato che la revisione delle schede delle Aziende ospedaliere era ferma al 2016 e che con la nuova proposta viene elaborata una cornice che dovrà essere condivisa con tutti i professionisti, medici ospedalieri compresi, entro la quale impostare un lavoro che punta essenzialmente alla qualità. Parlando di qualità inoltre, è necessario pensare anche all’IRCCS, struttura che in Umbria manca.
Il professor Talesa ha evidenziato che “per il miglioramento dei servizi sanitari è necessario puntare anche sulla formazione e che il documento condiviso tiene conto proprio di questa esigenza che è stata tenuta in primo piano”.
Il Rettore dell’Università, dopo aver ricordato che “nel servizio sanitario umbro operano grandi professionisti e grandi medici – ha evidenziato – che il modello di riorganizzazione costruito, risponde a varie esigenze. Tra queste c’è l’esigenza di rispondere ai bisogni di salute delle persone, alle quali bisogna ridare fiducia”. Il Rettore ha puntualizzato che “la nuova riorganizzazione che non va nella logica della ripartizione. Infatti stiamo parlando di aziende integrate con l’obiettivo di innalzare il livello delle prestazioni del servizio sanitario in Umbria e la riorganizzazione è stata costruita all’interno dei parametri ministeriali e appena il Ministero farà le sue valutazioni saremo pronti a partire con il nuovo modello organizzativo che non impoverirà nessuna delle due aziende, ma al contrario le valorizzerà”.
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