
Dal 19 al 24 giugno tornano a Terni i concerti di Visioninmusica
L’Associazione Visioninmusica spicca nel panorama musicale del centro Italia per dinamismo, innovazione e qualità; sin dalla sua nascita, nel 2004, tali caratteristiche hanno costituito la cifra artistica e organizzativa dell’Associazione.
In programma per l’estate 2021 diversi concerti dal 19 al 24 giugno a Terni.
Gli artisti in programma sono:
- Giorgio Tirabassi & Hot Club Roma con ‘Il fulmine a tre dita’, sabato 19 giugno alle ore 21.
Non impugnerà la pistola del commissario Ardenzi né i mestoli dello chef Perrone, ma imbraccerà una chitarra: Giorgio Tirabassi, attore di teatro, cinema e fiction italiana (Distretto di Polizia, Paolo Borsellino, Benvenuti a tavola – Nord vs Sud) è protagonista del nuovo spettacolo musicale Django Reinhardt, il fulmine a tre dita, ideato da Gianfranco Malorgio in collaborazione con Renato Gattone.
Lo spettacolo di musica e parole racconta al pubblico la vita di un grande jazzista europeo all’apice del successo negli anni Trenta e Quaranta. Jean Reinhardt (1910-1953), in arte Django, è stato un chitarrista jazz francese di etnia sinti. Le sue composizioni e il suo originale modo di suonare sono stati studiati e assimilati da molti altri musicisti, creando, nel tempo, un nuovo stile di jazz chiaramente identificabile: il gypsy jazz. Dopo un terrificante incendio che gli provocò l’atrofizzazione di anulare e mignolo della mano sinistra, cicatrizzate insieme, Django sviluppò una tecnica chitarristica rivoluzionaria riuscendo a vincere la menomazione fisica. La fama dei suoi virtuosismi varcò ben presto i confini del vecchio continente: nel 1946 Duke Ellington lo invitò negli Stati Uniti per una trionfale tournée che si concluse alla celebre Carnegie Hall di New York. Mito senza tempo, alla vita di Django si è ispirato anche Woody Allen per il suo film Accordi e disaccordi (1999). L’anno successivo uno dei brani simbolo di Django – Minor Swing – è stato il tema della colonna sonora di Chocolat di Lasse Hallstrom, candidata all’Oscar.
Giorgio Tirabassi, appassionato chitarrista, nello spettacolo interpreta il duplice ruolo di attore e musicista, raccontando gli aneddoti più significativi della vita del jazzista gypsy. Tra momenti ironici e passaggi commoventi, lo spettatore si ritroverà immerso nell’Europa delle sale da ballo della Parigi degli anni Trenta. La musica è affidata ad una band di 5 elementi – tre chitarre, un clarinetto e un contrabbasso – artefici di sonorità coinvolgenti, capaci di alternare passaggi di virtuosismo a momenti romantici e intrisi di malinconia. - I Machine Head Quintet, lunedì 21 giugno alle ore 21.
Con il nuovo disco Runaway (2021) i Machine Head Quintet proseguono la ricerca iniziata con Fuori dal Chorus (2012), introducendo variazioni stilistiche e tematiche al loro modo di fare musica. Per le improvvisazioni il quintetto si avvale in maniera efficace dell’elettronica, grazie all’impiego di campionamenti e loop con i quali i musicisti interagiscono brillantemente. All’interno di Runaway convivono particolari interpretazioni di classici brani rock insieme a pezzi originali che spaziano dal genere latin al funk. Il quintetto è composto da musicisti di esperienza, con alle spalle numerosi progetti individuali e altrettante collaborazioni con artisti del panorama jazzistico internazionale.
I Machine Head Quintet sono: Massimo Morganti – compositore, direttore della Colours Jazz Orchestra e docente di trombone jazz presso il Conservatorio di Adria; Marco Postacchini – saxofonista, compositore e docente di armonia, composizione e arrangiamento jazz presso il Conservatorio Maderna di Cesena; Roberto Gazzani – bassista, compositore, polistrumentista, insegnante con collaborazioni e incisioni dal jazz al funk; Andrea Morandi – batteristacon una formazione influenzata dalla musica brasiliana e una carriera che gli ha fatto frequentare generi musicali differenti; Nico Tangherlini – giovane pianista, classe 1995, con già all’attivo progetti e collaborazioni di rilievo. Insieme costituiscono “un ensemble coeso e dinamico”, come ha
scritto Vincenzo Fugaldi per Jazzitalia.
Il tutto all’insegna di uno stile in cui elementi tradizionali e innovazione convivono e dialogano. Gli album dei Machine Head Quintet sono prodotti e distribuiti da Groove Master Edition, etichetta discografica di Gegè Telesforo. facebook.com/machinehead5tet - Orchestra Magna, lunedì 21 giugno alle ore 22.30
Orchestra Magna nasce dall’idea di formare un ensemble che riunisse alcuni tra i migliori musicisti umbri e di costruire intorno al loro profilo un progetto di alta qualità musicale, dinamicità e forte diffusione. Il repertorio è costituito da canzoni originali in italiano che fondono insieme jazz, funk, reggae, house e latin. I musicisti sono di primo livello: Lorenzo Agnifili, vincitore del primo premio ai concorsi di composizione “Barga Jazz” (2013 e 2018) e “Scrivere in Jazz” (2018); Marialuna Cipolla, nominata al David di Donatello per la colonna sonora de Il ragazzo invisibile di Gabriele Salvatores; Cristian Pratofiorito, che ha collaborato con Federica Carta e Giuseppe Anastasi (Premio Tenco 2018); Antonio Mandosi che ha collaborato con l’Orchestra Roma Sinfonietta diretta da Ennio Morricone; Fabio D’Isanto che ha collaborato con Ares Tavolazzi. L’Orchestra Magna ha visto la luce nel 2018 e ha già all’attivo numerosi concerti nel centro Italia, nel circuito dei club e dei festival estivi, tra cui va ricordata la performance a Scheggino per la rassegna La voce della terra (2019). facebook.com/OrchestraMagna - Matteo Mancuso Trio, martedì 22 giugno alle ore 21
In poco tempo il nome di Matteo Mancuso ha fatto il giro del globo. La sua tecnica chitarristica è rivoluzionaria per precisione e sensibilità, e in grado di attraversare generi musicali differenti in totale controllo e disinvoltura. Il futuro della chitarra sembra essere già qui.
Classe 1996, Matteo Mancuso ha intrapreso la formazione musicale accademica a Palermo. Come un enfant prodige ha già collaborato con i maggiori musicisti siciliani, condividendo il palco in numerose formazioni e cimentandosi con la musica che va da Wes Montgomery al jazz contemporaneo. Con il trio SNIPS – insieme a Salvatore Lima alla batteria e Riccardo Oliva al basso – si addentra in una dimensione chiaramente fusion. Musicista poliedrico, padroneggia sia la chitarra classica che la chitarra elettrica e proprio per quest’ultimo strumento ha sviluppato la personale tecnica a cui si accennava: senza plettro, utilizzando dunque solamente le dita, esprimere un linguaggio musicale unico.
Il suo canale YouTube conta oltre novantamila iscrizioni ed è seguito da un vastissimo pubblico internazionale. Chitarristi del calibro di Steve Vai, Al Di Meola, Joe Bonamassa, Dweezil Zappa e Stef Burns, gli hanno riservato entusiastici apprezzamenti ed eccezionali attestazioni di stima. Nel 2017, nell’ambito di Umbria Jazz, ha vinto una borsa di studio per il prestigioso Berklee College di Boston. Con il gruppo SNIPS ha suonato riscuotendo notevole successo al festival Les Nuits de la Guitare di Patrimonio, in Corsica, oltre che alla Musikmesse 2018 di Francoforte e ad Umbria Jazz 2018. Nel 2019, collaborando con Yamaha guitars, ha partecipato al NAMM Show di Los Angeles e al Young Guitar Festival di Bangkok, in questo caso come special guest e giurato della competizione. Ancora nel 2019 si è recato in Russia per una serie di masterclass nelle città di Mosca, San Pietroburgo e Perm’. Nel 2020 Matteo Mancuso ha fondato il suo nuovo trio con Stefano India al basso e Giuseppe Bruno alla batteria, dando spazio anche alla sua vena compositiva con brani originali. I prossimi mesi uscirà il suo primo lavoro discografico: viste le premesse è destinato ad un sicuro impatto sulla scena musicale e discografica. -
Yilian Cañizares “Resilience Trio”, mercoledì 23 giugno alle ore 21
“Yilian è uno dei talenti più incredibili della nuova generazione di musicisti cubani. È una virtuosa, espressiva e spontanea, con una grazia che la rende adorabile (Chucho Valdés)”. Yilian Cañizares è violinista, cantante e compositrice, nasce a l’Avana ma dal 2000 si stabilisce in Svizzera. Senza mai tradire le sue origini, Yilian miscela con gusto ritmi jazz, classici e afro-cubani, interpretati con una voce dal fascino straordinario. Dopo due acclamati album – Ochumare (2013) e Invocación (2015) – conquista la reputazione di artista innovatrice, capace di oltrepassare il confine dei generi musicali: “il mio suono riflette la ricchezza e la miscela di culture che porto con me oggi, ciò che sono: donna, cubana, musicista, cittadina del mondo”.
Il settimanale francese Nouvel Observateur l’ha definita “rivelazione dell’anno”: per il suo carisma, per le influenze da cui trae ispirazione e per la naturalezza con cui affronta il palcoscenico. In questi ultimi anni ha collaborato con musicisti internazionali di assoluto livello tra cui: Ibrahim Maalouf, Omar Sosa, Youn Sun Nah, Chucho Valdés, Roberto Fonseca e Dhafer Youssef.
Aguas (2018) è l’album realizzato insieme a Omar Sosa, mentre in Erzulie (2019) Yilian dà voce al suo impegno civile a favore della condizione femminile: “Essere donna oggi, in questa società, è una grande sfida. Ritengo che sia mio dovere come donna, come artista e come essere umano impegnarmi nella difesa dei diritti femminili e civili in tutto il mondo: uguale retribuzione, stesse agevolazioni per accedere alla scolarizzazione, lotta contro le violenze di ogni genere, maggior presenza delle donne nelle posizioni di potere ma soprattutto rispetto per la nostra indipendenza e integrità morale”.
Yilian avrebbe dovuto portare in tournée Erzulie nel corso del 2020, ma la pandemia ha stravolto anche i suoi programmi. Senza perdersi d’animo, dà oggi vita a un nuovo progetto per esprimere tutte le emozioni generate dalla crisi che ha accomunato l’intera umanità: “Resilience Trio”, insieme a Childo Tomas e Inor Sotolongo, è un progetto che trasmette speranza, per tutti quelli che, come lei, hanno scelto di far fronte alle avversità e di continuare a creare arte.
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Stefano Di Battista Quartet, con Morricone Stories, giovedì 24 giugno alle ore 21
Le composizioni di Ennio Morricone per il cinema sono un tesoro di fantasia associato a immagini di ogni genere, oltremodo versatili, disponibili a essere trattate, elaborate e riscoperte. Potremmo ascoltarle interpretate da un coro alpino o da un quintetto di fiati, sarebbero comunque godibili e perfettamente riconoscibili. Ma quando c’è di mezzo il jazz… è un’altra storia: sembra davvero un matrimonio perfetto, naturale, diciamo pure inevitabile.
Anche grazie a una perfetta analogia: la musica di Morricone esalta tracce melodiche ricche di emozione, in una trama di armonie intelligenti, che è ciò che fa anche il jazz, letteralmente. E ancor di più, quello che fa un musicista come Stefano Di Battista, che con i temi di Morricone gioca come se fossero di quella materia magica, sostanza di quella speciale e misteriosa musica che ci riempie l’anima. E non c’è neanche bisogno di attingere ai colossi dell’immaginario cinematografico.
Di Battista ha scelto in qualche caso temi marginali, o meglio film meno noti, come Veruschka o Cosa avete fatto a Solange, per affrontare quella parte del repertorio ancora da riscoprire e ricordare: anche perché Morricone ha scritto più di cinquecento colonne sonore.
C’è naturalmente anche il godimento puro di ascoltare temi che conosciamo benissimo che diventano perfetti standard jazz, come Metti una sera a cena, ricca di swing e ironia, oppure Il buono il brutto e il cattivo che si rivela come un duello di improvvisazioni, col sax che parte da quel motivo ispirato dal verso del coyote, prima di sciogliersi nell’emozione del Tema di Deborah di C’era una volta in America: una delle più belle invenzioni di Morricone, alla quale teneva moltissimo perché esprimeva in maniera perfetta il suo ideale di melodia scritta con un esiguo numero di note ma dal massimo effetto.
Per non parlare della delicata rilettura di The mission, con un elegante passaggio dall’oboe originale al sax soprano, fino alla sorpresa di un inedito, un pezzo intitolato Flora, che il Maestro regalò a Di Battista. È un meccanismo sofisticato, che potrebbe continuare per altri dischi, come una serie, come se una parte del pensiero di Morricone fosse stata sempre, magari senza saperlo, votata al jazz.
INFO ABBONAMENTI E BIGLIETTI
In vendita presso New Sinfony (Terni)
dal 13 maggio 2021
- Concerti del 19 e 24 giugno
Intero € 25,00 • ridotto € 21,00* - Concerti del 22 e 23 giugno
Intero € 15,00 • ridotto € 12,00* - Doppio concerto del 21 giugno
Intero € 10,00 • ridotto € 8,00* - abbonamento a 6 concerti: € 65,00
via del Vescovado, 7 • Terni o vai su: visioninmusica.com. Iscriviti alla newsletter biglietti online acquisto biglietti www.vivaticket.it. New Sinfony • galleria del Corso, 12 – Terni (tel. 0744 407104)
Presso tutte le rivendite Vivaticket. I biglietti saranno messi in vendita anche presso il botteghino un’ora prima dello spettacolo.
- I biglietti ridotti sono riservati dai 4 ai 12 anni,
ai nostri soci, ai soci del CLT, ai soci FAI deleg. Terni
e per chi acquista presso New Sinfony più di un
concerto contemporaneamente.
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