Nuova stazione AV in Toscana: Creti scelta dal Mit

Polemiche politiche e localizzazioni contro il Pd

Nuova stazione AV in Toscana: Creti scelta dal Mit

Nuova stazione AV in Toscana: Creti scelta dal Mit

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit) ha annunciato la scelta di Creti, nei pressi di Cortona (Arezzo), per la realizzazione della nuova stazione dell’Alta Velocità ferroviaria, che servirà le province di Siena e Arezzo, oltre al nord dell’Umbria. Questa decisione, tuttavia, ha riacceso le polemiche riguardanti la localizzazione, un argomento già ampiamente dibattuto senza trovare una soluzione definitiva.

Il Mit, dopo un incontro tecnico con Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), ha comunicato che la scelta di Creti è stata il risultato di uno studio approfondito, che ha analizzato cinque diverse opzioni: Arezzo, Rigutino, Val di Chiana, Chiusi e Chiusi Sud. Dalla valutazione costi-benefici, la località di Creti è emersa come la più adeguata. Nella nota ufficiale del Mit si legge: “Si tratta di una svolta storica; da anni le regioni dell’Umbria e della Toscana chiedevano una stazione in un’area di grande rilevanza turistica e commerciale”.

Tuttavia, la decisione ha sollevato critiche, in particolare dal Partito Democratico. Vincenzo Ceccarelli, capogruppo del Pd in Consiglio Regionale della Toscana, ha espresso forte disaccordo, affermando che “Salvini può progettare quello che vuole, ma senza l’accordo con la Regione Toscana, una stazione in Toscana non si realizza”. Ceccarelli ha sottolineato che il presidente della Regione ha già espresso la necessità di una stazione in una localizzazione più opportuna, sottolineando che la scelta di Creti presenta diversi problemi, tra cui l’impossibilità di effettuare scambi tra ferro e ferro.

Anche l’alleato di maggioranza, Italia Viva, si è schierato contro la scelta di Creti. Stefano Scaramelli, ex sindaco di Chiusi e capogruppo del partito, ha criticato la decisione, affermando che l’annuncio del Mit è da considerarsi più come un’azione di propaganda politica, piuttosto che un impegno concreto per la realizzazione della stazione. “La garanzia che la stazione dell’Alta Velocità Medioetruria non si farà a Creti è proprio il fatto che lo annuncia Salvini, un ministro delle promesse che si occupa solo di annunci e propaganda”, ha dichiarato Scaramelli, evidenziando che la situazione è un chiaro segnale di una campagna elettorale in corso.

Il confronto tra le diverse visioni sul progetto della stazione non si limita a questioni tecniche, ma coinvolge anche dinamiche politiche e territoriali. Da un lato, il Mit e il governo sembrano puntare su Creti come scelta strategica per valorizzare un’area di grande importanza economica; dall’altro, le critiche provenienti dai partiti locali evidenziano la necessità di una cooperazione più forte tra le istituzioni nazionali e regionali.

La situazione rimane tesa e le voci critiche continuano a crescere. L’auspicio di molti è che si arrivi a una sintesi che tenga conto delle necessità delle comunità locali e che non si riduca a un semplice annuncio di facciata. Il futuro della stazione dell’Alta Velocità Medioetruria è ora nelle mani delle trattative politiche, che dovranno affrontare le esigenze dei cittadini e le promesse fatte in campagna elettorale.

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