Viaggio a Samarcanda, tra un caffé e una sigaretta, i nostri amici sono in Asia

Il caffé italiano ha riscosso tanto successo. Ma anche le sigarette fatte a mano, grazie a una macchinetta hanno riscosso molto

da Stefano Pettinari e Emanuele Cruciani
Come dice il nostro amico: “Totò le motò, il viaggio è ciò che incontri per strada!”
Torniamo a l’altro ieri…la giornata di viaggio termina in un incrocio poco prima Ulitza…cittadina per lo meno più grande di quel piccolo agglomerato di case dinanzi a noi….dove un “piccolo” passante ci indica un “piccolo” caseggiato all’interno del quale ci doverebbe essere un “piccolo piccolo hotel”…l’Hotel in effetti c’è ma le parole per descriverlo un po’ meno…questa volta veramente non ci sono alternative…le distante percorse nella pianura del mar Caspio ci hanno spiazzato facendoci perdere di vista la destinazione…

Abbiamo viaggiato per km e km, ore ed ore, senza incontrare anima viva…case…o centri abitati…quindi la scelta è inequivocabile… “piccolo piccolo hotel”.

L’accoglienza dataci dalla signora intenta a pulire il piazzale è addolcita dal suo timido sorriso…Entriamo all’interno e l’aria malsana…densa di odori provenienti dalla cucina a vista…saturano l’aria e quell’atmosfera già di per se pesante della nostra stanchezza.

La stanza è molto minimal…letti bassi con sottili materassi…e senza bagno, anzi, il bagno c’è ma fuori…Un gran buco nel giardino con sopra una baracca di legno buco munita al centro, ma anche questo è il bello e fa parte del viaggiare!

Ma tutto questo poco importa…le priorità sono riposarsi per il giorno dopo e ripartire in forma. Fortuna dalla nostra parte….dopo aver disfatto il bagaglio scendiamo nuovamente nella hall per andare al vicino ristorante (di fianco) dove mangiamo ottima carne di manzo e patate bollite…sempre attorniati da quell’atmosfera Russa che dalla tv inneggia ai 70 anni dell’anniversario dalla liberazione del Nazismo…

Andiamo a dormire ma alle 01.00 circa veniamo svegliati dal bussare deciso sulla nostra porta…. Mi alzo e con un occhio chiuso e uno aperto, apro la porta…due ragazzi dai tratti somatici decisamente asiatici e in borghese, mi mostrano un tesserino della Polizia locale.

Intuisco che blaterano qualcosa sulle moto… così tra una chiacchiera e l’altra ci consigliano di spostare le moto per sicurezza nel vicino parcheggio al costo di 100 rubli a persona…

Il sentore di estorsione da parte dei due era forte come il tanfo delle latrine! Dopo aver chiesto lumi e minacciato di chiamare l’ambasciata, con Emanuele decidiamo di parcheggiare in quella che dovrebbe essere la hall dell’hotel con buona pace dei due sbirri locali e della proprietaria del piccolo piccolo hotel, il tutto ovviamente dopo aver documentato fotograficamente i tipi!…

L’evento ci ha scombussolato un po’ e il resto della notte passa quasi in bianco…

Alle 5.30 locali riprendiamo la marcia…non prima di aver offerto un caffè con la nostra moca a Irina…figlia del gestore del Piccolo Piccolo Hotel.

Arriviamo alla frontiera Kazaka e dopo una se pur minima trafila siamo nel grande Stato del petrolio…La strada che già ci era stata preannunciata come disastrata è veramente tremenda…si percorre a 50 km/h non di più… ed in alcuni punti ci si deve fermare…scendere in prima marcia nelle buche e ripartire pian piano….

Percorriamo circa 150 km…. alternando tratti pessimi e tratti leggermente migliori… E’ tardi… non riusciamo ad arrivare ad Atyrau quindi si opta se pur freddino di pernottare in tenda nella steppa…

Troviamo un piccolo caseggiato dove dall’interno esce un omino esile….dell’apparente età di 45 anni…ci consente di aprire la tenda nel suo recinto…Ci ospita in casa…prepariamo una minestra…che apprezza molto… ed infine il caffè con la nostra moca…

Lo stupore del suo volto traspariva come quello di un bambino davanti ad una scatola di cioccolatini…Se pur privi di qualsiasi forma di comunicazione ci capiamo molto bene…L’omino dal nome Ivan… si riempie di gioia nel vedere quel giocattolo emettere il liquido nero e profumato…Si trasforma in un bambino alle giostre, fotografa e manda messaggi a tal punto che dopo 15 minuti arrivano altri due suoi amici che naturalmente ci inducono a riproporre il miracolo del caffè con la moKa…

Altra magia esce fuori con la mia macchinetta per rollare le sigarette, ne faccio due, una per l’amico del nostro ospite e una per me, io la fumo il tipo no…Dice che la fuma poi!

E’ ora di dormire…Prima dei saluti ci facciamo una foto di gruppo con la bandiera del motoclub vigilfuoco Italia, cantando l’Inno d’Italia più stonato del mondo, Mameli e il presidente della Repubblica ci perdoneranno….

Salutiamo tutti e tepore compreso li lasciamo per andare in giardino dove le nostre tende sono pronte ad accoglierci…

Nottata non troppo fredda ma molto ventosa…

La mattina salutiamo nuovamente Ivan ed altri suoi Amici ai quali viene mostrato solo il secondo miracolo (per il primo, quello del caffè, sono arrivati tardi).

La realizzazione delle sigarette con la macchinetta per le sigarette … ridono come i matti …. e tra imbarazzo e strette di mano ci salutiamo e riprendiamo la strada… Dopo circa 130 km siamo ad Atyrau… dove veniamo accolti da Alessandro un amico e vicino di casa (in Italia) che qui ci lavora alternandosi tra Italia e Kazakistan!

Domani si parte per la discesa a Sud! Devo aggiungere un particolare, con noi viaggia anche un nostro amico di Roma, Luca D’Apice, non fa il pompiere anche se sicuramente alla fine del viaggio avrà le carte in regola per diventarlo!

Non ama particolarmente apparire sui social, ma una menzione la merita tutta!!

Tiene alto il morale e fa squadra alla grande! E per stasera è tutto! Vedremo dove è quando avremo la connessione. Buona notte brava gente!

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