Spaccata alla Edicola 518, la rabbia e lo sfogo di Brizioli 📸 FOTO

Spaccata alla Edicola 518, la rabbia e lo sfogo di Brizioli

Spaccata alla Edicola 518, la rabbia e lo sfogo di Brizioli

“Tu sì che sei un ladro raffinato”. Con queste parole piene di rabbia, Antonio Brizioli, presidente dell’Edicola 518, si sfoga scrivendo un post sulla pagina Facebook dell’edicola. Ignoti hanno spaccato l’edicola 518, #Emergenze, quella che tutti vedono quando salgono e scendono le scalette di Sant’Ercolano a Perugia.

Rubati libri e collezione completa

Rabbia nelle parole di Brizioli e nel mezzo ci scappa anche qualche insulto all’ignoto ladro, forse solitario: “Ti sei portato via la collezione completa delle poesie di Kavafis, l’opera omnia di Robert Frost e i Ditirambi di Dioniso di Nietzsche. Non ti sei fatto mancare Averno di Louise Glük e neppure il capolavoro in prosa Sonecka di Marina Cvetaeva. Ma qualcosa non torna…Cazzo – aggiunge – hai lasciato lì sepolto in mezzo al vetro un pregiatissimo trittico Adelphi di Derek Walcott, con Le egrette bianche, La prima luce e il levriero di Tiepolo. Sarà mica che non sei un fine letterato ma solo un autentico pezzo dimmerda?”

E’ la terza spaccata in due anni.

“Difficile è scritto nel post – trovare ancora la forza dell’ironia ma vale la pena provarci, che dobbiamo fare…È evidente che qualcuno ce l’ha con noi, ma dobbiamo trovare le forze per ricordargli che non rappresenta questa città nella sua maggioranza e neanche in qualche sua minoranza. Questa ennesima scocciatura in un momento già di per sé delicato non ci voleva, ma così è e tanto fa…”

E’ stato attivato un codice sconto

“Al solito scrive Brizioli, che in foto tiene in mano un vetro rotto – non chiediamo nessun tipo di beneficienza. Chi vorrà potrà approfittarne per fare un ordine sul nostro sito giovandosi del codice sconto WELCOMETOPARADISE appena attivato. Lo stesso che attivammo alle precedenti spaccate. Per aiutarci a ripagare il vetro, i libri e per ricordare a questi manigoldi che non c’è nulla di più ridicolo che sfondare porte da sempre aperte”.

E poi un appello: “Venite con noi, ora più che mai!”


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