
L’Associazione per la vigilanza dell’area San Vetturino ha scritto al sindaco di Perugia, Andrea Romizi, ed al questore, Carmelo Gugliotta, chiedendo di intensificare i servizi di controllo nel territorio, dove dall’inizio di giugno si sono avuti 23 assalti dei quali 16 in soli 20 giorni a luglio.
Nella lettera si sottolinea la necessità di “un urgente e immediato e incontro pubblico per un esame congiunto della situazione attuale e delle possibili soluzioni finora inapplicate e/o non sperimentate”. L’associazione, parla di una “cittadinanza veramente alla disperazione, non tanto per i danni economici”, ma perché “teme per la propria incolumità”. Alle forze dell’ordine sempre tempestivamente intervenute ad ogni richiesta si chiede un presidio del territorio in modo continuo, permanente ed efficace.
La situazione è di una gravità inaudita i numeri sembrano un bollettino di guerra. “Non ne possiamo più – scrive l’associazione – viviamo continuamente nel terrore che un furto possa trasformarsi in qualcosa di più tragico”.
La preoccupante escalation del fenomeno ha generato paura e rabbia tra le 250 famiglie che vivono a San Vetturino e Montebello (altra zona presa di mira dai malviventi), che adesso dicono basta.
In prima linea nella difesa del territorio dagli attacchi dei banditi c’è Attilio Solinas, neoconsigliere regionale e presidente dell’associazione. “Ci rivolgiamo alle istituzioni – dice Solinas – per ottenere un pattugliamento ad hoc dell’area e l’installazione di telecamere di sorveglianza”.
“Serve una presenza maggiore delle forze dell’ordine, precisa Solinas. Per prevenire i colpi occorre un presidio continuo del territorio, permanente ed efficace”.
“Ad oggi – conclude Solinas residenti non ancora associati ma che tuttavia beneficiano della vigilanza privata – solo 130 famiglie della zona pagano un contributo mensile per il servizio che costa 50mila euro l’anno. Occorrono più iscritti per potenziare le pattuglie e intensificare i controlli, riducendo le spese tra gli abitanti. Se non ci saranno nuovi soci si rischia di dover interrompere il servizio”.
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