
Imponeva il velo alla moglie, è indagato per maltrattamenti in famiglia e mancato pagamento degli alimenti
Una clausura forzata. Era quello che una donna, proveniente dal Marocco, sarebbe stata costretta a vivere nel periodo in cui aveva vissuto in Umbria, nella zona del lago Trasimeno. La donna aveva denunciato il marito, accusandolo di averla maltrattata ripetutamente, di averla costretta a indossare il velo integrale e di averle impedito persino di imparare l’italiano. Lo riporta oggi la Nazione Umbria a firma di Luca Fiorucci.
La donna, madre di tre figli tutti minorenni, aveva sporto denuncia alla polizia di Napoli, rilevando anche come il marito le aveva causato anche «un perdurante e costante stato di ansia e di paura» le indagini si erano quindi spostate, per competenza, a Perugia.
Il sostituto procuratore aveva ritenuto che non vi fossero elementi per procedere, tanto da optare per la richiesta di archiviazione. La Procura ha poi ritenuto che servisse un ulteriore approfondimento. «La condotta di costringere a tenere il velo integrale rientra nel quadro culturale, pur non condivisibile in ottica occidentale, dei soggetti interessati» aveva spiegato il procuratore capo, Raffaele Cantone, motivando la decisione dell’ufficio. E l’approfondimento ha portato a un’indagine la cui conclusione è stata comunicata alle parti. Al marito, un 40enne, vengono addebitati il maltrattamento in famiglia e il mancato pagamento degli alimenti alla famiglia.
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