Colpo da 100mila euro in gioielleria: testimone cruciale incastra i rapinatori
Colpo da 100mila euro – Un audace colpo da oltre 100mila euro ha colpito la gioielleria Biagini a Perugia sabato, poco prima di mezzogiorno. I carabinieri, guidati dal colonnello Maurizio Laurito, stanno ora approfondendo le indagini, avviate grazie alle informazioni fornite da una testimone che ha visto in faccia uno dei tre rapinatori. La donna, una cliente che stava uscendo dal negozio durante l’assalto, ha riferito di essere stata interpellata dal bandito che le ha chiesto se avesse visto altre due persone entrare. Parlando italiano in modo gentile, il rapinatore ha fornito un’indicazione importante per le indagini.
La gioielleria Biagini, attiva dal 1863, ha subito un colpo ben pianificato. Oltre alla testimonianza della cliente, anche i proprietari e i dipendenti hanno assistito all’evento e potrebbero fornire ulteriori dettagli sulle caratteristiche fisiche dei rapinatori, che avevano tentato di coprire i propri volti durante l’azione. Tuttavia, il confronto con la testimone è stato fondamentale, poiché solo lei ha avuto un incontro ravvicinato e senza minacce dirette.
Le indagini dei carabinieri si concentrano sulla raccolta di prove e sulla revisione delle registrazioni delle telecamere di sicurezza. Gli agenti stanno analizzando non solo le immagini provenienti dalla gioielleria, ma anche quelle dei negozi circostanti e della sorveglianza cittadina. In particolare, le telecamere posizionate all’incrocio tra via Calderini e piazza IV Novembre sono cruciali, essendo in grado di riprendere il percorso seguito dai malviventi. Non mancano telecamere che monitorano il tragitto verso via Caldedrini, rendendo le possibilità di individuazione più concrete.
La pianificazione di un colpo di questo tipo implica una grande attenzione ai dettagli. Non sorprende quindi che i rapinatori abbiano scelto percorsi che minimizzassero l’esposizione alle telecamere. In passato, sono stati registrati casi in cui i banditi hanno persino danneggiato gli impianti di sorveglianza, come avvenuto durante un assalto a una banca a Monteluce, dove i cavi delle telecamere sono stati tagliati per evitare di essere ripresi.
Per quanto riguarda il colpo alla gioielleria Biagini, è improbabile che i banditi abbiano utilizzato le scale mobili per entrare o uscire dal centro, poiché tutte le aree sono monitorate. Le telecamere dei punti di accesso, come quelle in viale Pelini, alla Rocca Paolina e al Pincetto, possono fornire informazioni utili per identificare i rapinatori. L’analisi delle immagini potrebbe permettere agli investigatori di ottenere fotogrammi significativi per costruire un identikit accurato dei tre malviventi.
La fuga dei rapinatori, scrive Luca Benedetti su Il Messaggero di oggi, è avvenuta nel caos controllato di un sabato mattina affollato, quando turisti e residenti affollavano il centro storico. Questo ha facilitato l’allontanamento discreto dei banditi, che potrebbero aver preso direzioni diverse per non attirare l’attenzione. È possibile che, una volta lontani dalla scena del crimine, abbiano cambiato abiti o utilizzato tecniche di occultamento, come indossare cappelli o giubbotti reversibili.
I carabinieri sospettano che i rapinatori avessero predisposto un piano di fuga già prima del colpo, incluso un punto di ritrovo e un mezzo di trasporto per allontanarsi rapidamente dalla città. Diverse ipotesi sono state formulate dagli investigatori, che hanno iniziato a ricostruire le loro mosse da pochi minuti dopo l’assalto.
Le indagini non si limitano ai testimoni e alle telecamere, ma anche a colpi simili avvenuti recentemente nel centro Italia. Gli inquirenti stanno esaminando i dettagli di un attacco quasi identico alla gioielleria di un centro commerciale a Collestrada, avvenuto il 20 febbraio, dove tre banditi armati avevano rapinato il negozio in meno di due minuti. In quell’occasione, la loro azione fulminea aveva fruttato un bottino di 50mila euro.
La rapina alla gioielleria Biagini è stata caratterizzata da una certa calma da parte dei malviventi, che hanno impiegato tra i 4 e i 5 minuti per completare il colpo. In questo contesto, i carabinieri sono determinati a seguire ogni pista e a raccogliere ogni elemento utile che possa condurre all’arresto dei rapinatori, già ritenuti in fuga e ben lontani da Perugia. Le indagini proseguono a ritmo serrato, con la speranza di fare luce su questo audace assalto che ha colpito uno dei negozi storici della città.
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