
Bocci sarà sentito martedì 18, chiede di tornare libero perché estraneo ai fatti
Altra settimana clou dell’inchiesta sui concorsi truccati in sanità. Gianpiero Bocci, ex sottosegretario agli Interni ed ex segretario del Pd, martedì torna davanti ai giudici per chiedere la revoca dei domiciliari, iniziati il 12 aprile e prorogati fino al 10 luglio. Bocci si è dimesso da segretario del Pd, ha restituito la tessera del partito, e quindi non c’è il rischio di inquinamento delle prove.
Non è dello stesso parere la Procura: «Bocci può ancora intervenire nell’inchiesta grazie alla rete di conoscenze anche nei più alti gradi della magistratura». E’ quanto riporta oggi il Corriere dell’Umbria.
Bocci inizialmente si era avvalso della facoltà di non rispondere, poi ha detto ai magistrati che i soggetti intercettati avrebbero “millantato” il suo nome. L’ex segretario ha detto di non aver commesso i reati contestati sul fronte dell’associazione per delinquere, delle rivelazioni di segreti d’ufficio e l’abuso.
Catiuscia Marini, l’ex governatrice, nell’interrogatorio del 15 maggio Catiuscia Marini, ribadendo “la piena autonomia” dei vertici dell’azienda ospedaliera nelle scelte interne, dai concorsi agli appalti. Per quanto riguarda l’intercettazione che la riguarda il suo legale, Nicola Pepe, ha spiegato che si riserva una ricostruzione più dettagliata.
L’ex direttore generale dell’azienda ospedaliera di Perugia, Emilio Duca, difeso da Francesco Falcinelli, ha detto che c’erano su di lui pressioni del “sistema”. I pm sono pronti a chiedere il giudizio immediato per tutti, entro l’estate, per poi affrontare con più calma il secondo filone, quello degli appalti.
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