Auto incendiata nella notte a Spoleto: si sospetta un atto doloso
Un’auto è stata incendiata nella notte tra venerdì e sabato a Spoleto, nella zona di via Amadio, vicino al centro storico. L’auto, una Citroen C3, era parcheggiata sotto casa della proprietaria, una donna di 58 anni. L’incendio è divampato intorno alle 4 del mattino, svegliando l’intero quartiere di via Cacciatori delle Alpi con un forte boato causato da diverse esplosioni.
Numerose chiamate sono giunte ai vigili del fuoco, che sono intervenuti insieme ai carabinieri. Molti residenti sono scesi in strada, preoccupati che le fiamme potessero coinvolgere altre auto parcheggiate nelle vicinanze e l’edificio adiacente.
Gli operatori, scrive Ilaria Bosi su il Messaggero di oggi, hanno subito escluso l’ipotesi di un incendio accidentale, poiché le fiamme sono partite dalla parte posteriore dell’auto, tra il bagagliaio e il serbatoio di carburante, mentre il motore e i circuiti elettrici si trovano nella parte anteriore. Questo dettaglio ha indirizzato gli inquirenti verso la pista del dolo.
Le indagini dei carabinieri, guidate dal maggiore Teresa Messore, sono appena iniziate. In attesa della relazione tecnica del personale del Nucleo Investigativo Antincendio (NIA) dei vigili del fuoco del comando provinciale di Perugia, sono state ascoltate alcune persone per meglio inquadrare il contesto dell’accaduto.
«Sono in corso accertamenti – riferiscono i carabinieri nella nota diffusa dal comando provinciale – al fine di verificare la natura dell’incendio ed eventuali responsabili». Le indagini si concentrano sugli ambienti della palazzina in cui è avvenuto il fatto, un condominio che ospita alcune case popolari utilizzate anche dal Comune per situazioni di emergenza sociale.
Gli inquirenti sembrano aver escluso moventi legati alla sfera personale della vittima, concentrandosi invece su alcuni dissapori registrati in passato in ambito condominiale, che potrebbero non riguardare direttamente o esclusivamente gli attuali condomini. Al momento si tratta solo di ipotesi frammentarie, basate sui racconti delle prime persone ascoltate.
La mancanza di un circuito di videosorveglianza pubblico complica ulteriormente il lavoro investigativo. Tuttavia, lungo il percorso ci sarebbero alcune telecamere private che potrebbero fornire spunti interessanti su quanto accaduto nella notte. Fondamentale potrebbe rivelarsi anche la testimonianza di chi potrebbe aver notato movimenti sospetti nelle ore precedenti l’incendio, che alla luce dei fatti potrebbero assumere un significato diverso.
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