Legambiente forte opposizione uso veicoli a motore su sentieri umbri
Legambiente in opposizione – Legambiente Umbria ha espresso una forte opposizione all’emendamento approvato dalla maggioranza del Consiglio regionale che permette il transito di veicoli a motore sui sentieri, sulle mulattiere, sui viali parafuoco e sulle piste di esbosco e di servizio ai boschi e pascoli. Maurizio Zara, presidente di Legambiente Umbria, ha criticato aspramente questa decisione, sottolineando come metta a rischio il patrimonio boschivo e forestale dell’Umbria e il turismo lento.
Secondo Zara, il governo regionale, pur impegnandosi nella costruzione di altre strade e superstrade in ogni angolo della regione, si vanta di voler permettere che qualunque mezzo a motore possa transitare su sentieri e mulattiere. Questo comporta un rischio per il turismo lento, per le attività svolte in quei contesti e porta il traffico anche sulle strade sterrate della regione.
Legambiente Umbria sottolinea che i consiglieri regionali sembrano ignorare che le strade carrarecce, le mulattiere, i tratturi, i sentieri, le piste e i tratti di viabilità minore extraurbana sono parte integrante della viabilità forestale, della viabilità minore storica e della rete escursionistica regionale. Questi sentieri attraversano luoghi di grande valore naturalistico, storico e agricolo, per i quali l’Umbria è conosciuta in tutto il mondo. Sono percorsi da un numero sempre maggiore di cicloturisti, escursionisti e appassionati di natura, che scelgono l’Umbria come meta per le sue bellezze paesaggistiche e naturalistiche.
Le norme nazionali chiariscono che questa viabilità è vietata al transito ordinario. Alle regioni è demandata la definizione delle modalità di utilizzo, gestione e fruizione, tenendo conto delle necessità correlate all’attività di gestione silvo-pastorale e soprattutto della tutela ambientale e paesaggistica.
Legambiente Umbria conclude promettendo di combattere contro questa “assurda aggressione” al patrimonio naturale dell’Umbria. L’associazione ambientalista sottolinea che questa decisione mette irresponsabilmente a rischio l’economia del turismo lento, sempre più diffusa, e anche l’incolumità delle persone, inducendo alcune a percorrere sentieri e mulattiere con qualunque tipo di mezzo. L’associazione definisce questa decisione come una “follia totale”.
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