Ricerca impatto nanomateriali su salute e ambiente, piattaforma lo misurerà

Ideata dall'Istituto Mario Negri in collaborazione con 10 gruppi europei e uno cinese

Ricerca impatto nanomateriali su salute e ambiente, sarà misurata 

Ricerca impatto nanomateriali su salute e ambiente, sarà misurata

Ricerca impatto nanomateriali  – Una piattaforma metodologica integrata che avrà il compito di validare una vasta gamma di nanomateriali prima del passaggio alla produzione su larga scala. L’obiettivo è fornire nuovi strumenti in grado di misurare il rischio associato ai nanomateriali. A idearla l’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri Irccs, in collaborazione con 10 gruppi europei ed un gruppo cinese. Potential (Platform optimisation to enable Nanomaterial safety assessment for rapid commercialisation) è finanziata dall’Unione europea, all’interno di un bando sulla sostenibilità digitale. Lo sviluppo della piattaforma, avviato il primo gennaio 2023 e di durata quadriennale, sarà coordinato dall’Irccs Mario Negri.

“Lo sviluppo di nanomateriali – si legge in una nota dell’istituto farmacologico – occupa una rilevanza crescente nella produzione industriale globale. Grazie alle loro caratteristiche chimico-fisiche, infatti, questi materiali sono estremamente competitivi in diversi settori e contesti applicativi come quello dell’elettronica, dell’energia, della biomedicina e dell’alimentare. Tuttavia, la loro flessibilità e la capacità di interazione con molti substrati hanno generato numerosi interrogativi sul loro possibile impatto sulla salute umana, animale e sulla ricaduta ambientale. Negli ultimi 10 canni sono stati effettuati molti studi per determinarne l’effetto su differenti matrici biologiche e ambientali. Nonostante le molte pubblicazioni, i dati emersi si sono mostrati spesso frammentari, poco organici e controversi”. Da queste evidenze è nata l’idea di Potential.

“Oltre ad essere un’opportunità molto importante per poter collaborare con centri di ricerca europei di eccellenza – spiega Luisa Diomede, responsabile del Laboratorio di Patologia umana in organismi modello del Mario Negri – il progetto ci permetterà di colmare quelle lacune che spesso hanno limitato la validazione della sostenibilità dei nanomateriali ad uso industriale e biomedico. Disporre infatti degli strumenti necessari, delle risorse economiche e di un arco temporale adeguato sarà fondamentale per rendere la nostra piattaforma ottimale per soddisfare le necessità dell’industria e le richieste degli enti regolatori”. E’ infatti “importante sottolineare – conclude Paolo Bigini, capo del Laboratorio di Nanobiologia – che la nostra filosofia sarà quella di sviluppare, per ogni materiale che testeremo, una strategia analitica che combini l’attendibilità e il rigore scientifico con la flessibilità, la facilità d’utilizzo e di condivisione e, non ultimo, di contenere i costi”.

(Ram/Adnkronos Salute)

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