Nesta, Perugia, il problema è mentale, ma è già futuro

Nesta: 'Perugia, il problema è mentale'. Ma è già futuro

di Antonello Ferroni
Nesta: ‘Perugia, il problema è mentale’. Ma è già futuro Il tecnico recrimina: ‘Sconfitta troppo pesante, ci è mancato l’ultimo passaggio’. E ora la società si interroga, in bilico il tecnico, tanti giocatori e anche la permanenza del dt Goretti

La squadra a chiedere scusa ai tifosi sotto la curva biancorossa, Nesta in testa al gruppo. Finisce così, con i tifosi mestamente sul traghetto e il Perugia che chiude male la sua stagione ambiziosa e costantemente in chiaroscuro e torna a casa, confermando il trend negativo nei playoff (tre eliminazioni immediate nelle ultime tre) interrogandosi sul presente e sul futuro. Non prima però, da parte del tecnico, di avere dato la sua versione sulla sconfitta di Venezia. ‘A me il primo tempo non è dispiaciuto – ha detto Alessandro Nesta -, potevamo avere scelte migliori nell’ultimo passaggio.

Avevamo lavorato sui calci piazzati tutti i giorni e abbiamo preso gol lì, abbiamo tenuto bene palla nella prima mezzora e il 3-0 è un po’ troppo. Avremmo dovuto cambiare tattica nel secondo tempo? Questa squadra ha adottato la difesa a quattro a inizio anno ed ha avuto tante difficoltà, non volevo togliere ai ragazzi le certezze. Lo scambio continuo di posizione tra i tre centrocampisti? A Diamanti piace girare e toccare palla, va bene così, gli altri lo sanno e si adattano’. Quindi il tasto dolente: ‘La squadra ha accusato un calo mentale dopo il primo svantaggio? La storia dice questo, nelle difficoltà questa squadra. Ed è vero che ci siamo aperti troppo in occasione del secondo gol, ma i minuti passavano e dovevamo rischiare’.

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Non una parola sul futuro: Nesta potrebbe anche restare oppure battere ogni record negativo di permanenza sulla panchina biancorossa, mentre per la società inizia l’ora delle riflessioni anche su altri fronti: il destino del dt Goretti che potrebbe essere lontano da Perugia come quello di tanti giocatori tra cui le stelle dell’attacco Cerri, Diamanti e Di Carmine mentre c’è chi sussurra che la cosa potrebbe riguardare lo stesso Santopadre che però ha sempre sostenuto il contrario. Il Perugia ora è chiamato in ogni caso a ricostruire e riprovarci: non resta che attendere.

A chiudere il tecnico in seconda del Venezia Maurizio D’Angelo. ‘Non dovevamo fare calcoli – spiega – ma solo approfittare degli spazi nelle ripartenze. Solo che all’inizio non siamo stati bravissimi come invece siamo staati nella ripresa, quando i ragazzi hanno sfornato una super prestazione. Le palle inattive? Inzaghi ci mette grande attenzione, per noi sono molto importanti…’.

 

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