
Genitori infuriati presentano ricorso al Tar, covid non è colpa dei giovani
Lettera aperta ai giornali e alle istituzioni – Sempre sotto attacco, sembra proprio che un attimo di pace i nostri ragazzi non possano averlo. È passata una sola settimana dall’apertura delle scuole secondarie di secondo grado e già si pensa alla loro chiusura. Interventi restrittivi su interventi restrittivi, come se fosse una lotta a chi chiude di più, a chi cerca, un po’ come un azzeccagarbugli dei nostri tempi, ad azzeccarci qualcosa in questo mondo pandemico.
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Una volta chiude il Governo, una volta la regione, una volta lo si chiede di fare ai comuni.
Quanto potrà andare avanti così? Per quanto andremo ancora con il paraocchi a cercare il colpevole o la cosa più facile da chiudere? Eppure non siamo nel medioevo manzoniano, abbiamo i dati, i Dashboard, abbiamo un apparato burocratico che si dovrebbe occupare dei cittadini, del loro benessere. Fisico e mentale. Psicologico.
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© Le foto di Morena Zingales
I ragazzi, la scuola, i giovani.. ne parliamo tutti, da chi li ritiene dei buoni a nulla, a chi vuole difendere i loro diritti, avremo forse parlato troppo? Perché non riusciamo a spostare il nostro sguardo, il nostro interesse su altro? Forse perché ancora, la nostra cultura, basata su una forte propensione patriarcale, patriarca nonché padre e padrone, ci porta ad essere noi gli adulti quelli che vogliono decidere per le loro sorti nel bene e nel male. In più, ci troviamo pervasi in un’epoca storica, in cui nessun adulto, se così vogliamo chiamarlo, è disposto a rinunciare a qualcosa per favorire l’altro.
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Il nostro egoismo fa si che sia più comodo chiudere solo gli adolescenti in casa.
Forse è l’ora del silenzio, forse è l’ora di volgere lo sguardo ad altro, forse è l’ora di fare davvero gli adulti trascendere dal particolare e affrontare il generale, il complesso. Quel complesso così difficile da capire in fase pandemica. Quel complesso, che ci spiega molto spesso la filosofia, che può partire solo dal particolare… e cosa è il particolare se non la nostra azione? la nostra facoltà di decidere e agire?
La nostra azione, come azione particolare che però agisce sul tutto, sul complesso. E forse questo siamo chiamati a fare. Agire responsabilmente noi, per poter dare nuovamente capacità di azione ai nostri ragazzi. Per poter far funzionare di nuovo questo mondo, cercando di percorrere nuove strade, nuove modalità… e invece rimaniamo così ancorati al vecchio mondo ormai svanito, che non riusciamo più da adulti a trovare le soluzioni.
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Quando ammetteremo che il vecchio mondo è morto?
Quando ammetteremo che il vecchio mondo è morto? E che per salvare il nuovo dobbiamo partire dall’educazione, dalla cultura e dall’istruzione? Ci stiamo interrogando molto, a questo riguardo, sull’eventualità di una nuova chiusura a zona della regione. Non siamo pazzi: se in dei comuni, il contagio sfiora delle cifre da capogiro, siamo fermamente convinti che sia di assoluta necessità bloccare il virus e istituire dei lockdown. Ma questi devono essere seri, coinvolgendo tutti. Non solo i più giovani.
La fascia d’età più colpita ad oggi è quella degli adulti. I report scolastici stilati in data 20 gennaio dalla Regione evidenziano pochi contagi avvenuti nella scuola da settembre ad oggi, e dimostrano che il contagio avviene in luoghi non scolastici. Questo ovviamente nei gradi che sono stati sempre aperti.
E allora perché questa caccia alla scuola? Crediamo davvero che se la scuola chiude i ristoranti riapriranno? Guardiamoci bene negli occhi, chiudere la scuola, è solo un modo per una politica strampalata di risparmiare soldi. Perché i contagi non scendono con solo questa azione e lo abbiamo visto nei mesi precedenti.
Risparmiare sulle spalle dei ragazzi, non porterà ad avere vantaggi, ma solo a screditare il nostro futuro, a renderlo fragile, come fragili avete reso i nostri bambini e ragazzi.
- Vi serve chiudere le scuole per altri 15 giorni? Fatelo.
- Con quale dati?
- Con quali presupposti dopo solo una settimana?
- Perché invece non prendete esempio dalle altre regioni, e vi tirate su le maniche e affrontate il complesso?
- Avete aumentato i pullman, ma avete controllato quante persone salgono sugli stessi?
- Avete concordato metodi di prenotazione on Line dei posti, in modo da fronteggiare tempestivamente gli assembramenti?
- Avete chiesto all’Anci di mettere a disposizione i vigli urbani al fine di controllare le fermate e le stazioni?
- Avete finalmente rafforzato il sistema sanitario di questa regione, assumendo personale che possa occuparsi dei pazienti, del tracciamento, e dei test?
- Avete controllato come fate con i ragazzi che gli adulti seguano le regole impartite?
No. E intanto continuate a parlare. Tutti. Da ogni posizione. Contrari vs favorevoli. La politica non si fa con il tifo da stadio , con le tifoserie, e i commenti su Facebook. Si fa con azioni serie, studiandole, e tutelando tutti, soprattutto chi non ha voce. Non si mette in panchina chi ci fa più comodo, perché al 90 di questa era, i rigori dovranno tirarli loro, i nostri ragazzi, comunque sia andata la partita.
Questa lettera aperta è stata scritta dal gruppo di genitori e docenti che in Umbria ha firmato 6 istanze e presentato il ricorso al tar contro la Regione per aver chiuso le scuole secondarie di primo grado.
- Vorremmo riuscire ad aprire un confronto con la Regione per far sì che sia garantito il diritto all’istruzione, dal nido all’università.
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