Gimbe il virus COVID-19 continua a correre, terza ondata in arrivo

Gimbe, il virus continua a correre, terza ondata in arrivo

Gimbe il virus  COVID-19 continua a correre, terza ondata in arrivo

Medici di medicina generale e pediatri di libera scelta saranno coinvolti nella campagna di vaccinazione anti Covid. Anzi, “avranno un ruolo fondamentale in fasi diverse” della campagna di immunizzazione. È stato il ministro della Salute, Roberto Speranza, a precisarlo stamattina in una breve nota ricordando che la scelta è già prevista nel piano strategico e che  “i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, come tutto il personale sanitario, hanno la priorità nelle vaccinazioni”.

  • Ma l’impatto della campagna vaccinale è ancora lontano, mentre il virus continua a correre e, “dopo sei settimane consecutive di calo” e “a fronte di un’imponente riduzione dei tamponi”, i nuovi casi aumentano.

È quanto rileva nel primo report dell’anno la Fondazione indipendente Gimbe. Nella settimana compresa tra il 29 dicembre 2020 e il 5 gennaio 2021, si registra un incremento del 27% dei nuovi positivi, salgono di nuovo i decessi, si intravede l’inizio della terza ondata con numeri troppo alti per riprendere il tracciamento. “Il reale impatto del vaccino” è “molto lontano” i dati sulle nuove varianti sono “preoccupanti” e “il sistema delle Regioni “a colori” “è da rivedere perché i risultati sono modesti a fronte di costi economici e sociali elevati”, fa notare il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta.

Rispetto ai sette giorni precedenti, dunque, dal 29 dicembre al 5 gennaio c’è stato un incremento dei nuovi casi (114.132 da 90.117) e del rapporto positivi/casi testati (30,4% da 26,2%). Stabili i casi attualmente positivi (569.161 da 568.728) e, sul fronte ospedaliero, si sono rilevate lievi oscillazioni dei ricoveri con sintomi (23.395 da 23.662) e delle terapie intensive (2.569 da 2.549).  Aumenta di nuovo il numero dei morti  (3.300 da 3.187). Sul fronte. Nel dettaglio, dunque, i nuovi casi crescono del 26,7%, i decessi del 3,6, l’occupazione dei posti in terapia intensiva dello 0,8%, i casi attualmente positivi dello 0,1%. “I dati documentano l’inversione della curva dei nuovi casi, in calo da 6 settimane consecutive e l’incremento percentuale dei casi totali (5,5% da 4,6%)”, precisa Cartabellotta sottolineando che si tratta di numeri sottostimati dalla decisa frenata dell’attività di testing nelle ultime due settimane accompagnata dal netto aumento del rapporto positivi/casi testati che schizza al 30,4%”. . Infatti, dal 23 dicembre al 5 gennaio, rispetto ai quattordici giorni precedenti, il numero dei tamponi totali si è ridotto del 20,9% (-464.284); quello dei casi testati del 22,5% (-208.361). 

In quasi tutte le Regioni si registra un incremento dei casi rispetto alla settimana precedente e sul versante ospedaliero, mentre le curve di ricoveri e terapie intensive mostrano i primi cenni di risalita, l’occupazione da parte di pazienti Covid continua a superare la soglia del 40% in area medica in 10 Regioni, e quella del 30% delle terapie intensiva in 11 Regioni.

Quanto alle restrizioni adottate e all’arrivo di quella che viene annunciata come la terza ondata, va ricordato che l’impatto del decreto Natale sarà visibile seconda metà di gennaio. “Le nostre analisi documentano che, a circa 5 settimane dal picco, il sistema delle Regioni “a colori” ha prodotto effetti moderati e in parte sovrastimati”, precisa Cartabellotta, sollevando la necessità di rivederlo. 

Né si può puntare tutto sugli effetti dei vaccini, che arriveranno in tempi non brevi. “Al di là dell’efficienza logistico-organizzativa del nostro Paese – va avanti il presidente – senza il via libera dell’Ema ad altri vaccini(AstraZeneca in primis) o l’anticipo (improbabile) di consegne, potremo vaccinare circa il 5% della popolazione entro marzo e meno del 20% entro giugno. In altre parole, siamo ancora lontani dal tradurre questa straordinaria conquista della scienza in un concreto risultato di salute pubblica”.

  • Da qui la necessità che “la comunicazione istituzionale” diffonda “la massima fiducia nel vaccino, ma al tempo stesso non alimenti aspettative irrealistiche che rischiano di far abbassare la guardia alla popolazione”, puntualizza il presidente.

Sulla base di questi elementi e delle migliori evidenze scientifiche, la Fondazione Gimbe sta elaborando una proposta per la gestione 2021 della pandemia, integrata con le certezze/incertezze del piano vaccinale. “A quasi un anno dallo scoppio dell’epidemia nel nostro Paese – conclude Cartabellotta – non è più accettabile la (non) strategia basata sull’affannoso inseguimento del virus con l’estenuante alternanza di restrizioni e allentamenti che, di fatto, mantiene i servizi sanitari in costante sovraccarico, danneggia l’economia del nostro Paese, produce danni alla salute delle persone e aumenta inesorabilmente il numero dei morti”

 

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