Affrontare settima ondata covid senza Usca è scelta irresponsabile
“In queste ore l’amministrazione Tesei sta compiendo l’ennesimo scempio sanitario. È dunque urgente che i responsabili del mondo della sanità regionale riferiscano quantomeno in Commissione sul tema delle Usca”. Lo dichiarano i consiglieri regionali del gruppo PD all’Assemblea legislativa, Simona Meloni, Michele Bettarelli, Tommaso Bori, Fabio Paparelli e Donatella Porzi.
“Il piano di superamento delle Usca, così come avevamo ampiamente previsto da giorni, è già letteralmente naufragato perché i medici, uno dopo l’altro, stanno disertando in massa la firma dei nuovi contratti, con la conseguenza che il sistema di gestione domiciliare dei pazienti Covid è ormai fuori controllo. Dalle interlocuzioni avute con il mondo della sanità regionale risultano condizioni economiche e operative irricevibili e perfino scarsa attenzione ai temi della sicurezza e del contenimento del virus. Emerge anche – proseguono i consiglieri di opposizione – una grande preoccupazione per il fatto che i medici che confluirebbero nelle nuove Uca, visiterebbero a domicilio i pazienti Covid per poi proseguire con l’attività di guardia medica in ambulatorio o in reparto, correndo il rischio di amplificare la trasmissione del virus”.
“Nella seduta del Consiglio regionale prevista per martedì prossimo – annunciano – proporremo un ordine del giorno a tutte le forze politiche, affinché la Giunta regionale sia chiamata a riconsiderare la scelta della chiusura delle Usca, e, conseguentemente, a stabilirne la proroga fino a fine anno, così come è stato fatto in Sardegna e in Emilia Romagna. Riteniamo che – concludono – al di là degli schieramenti politici, per chi ha un minimo di buon senso, il ripristino delle Usca sia la sola cosa da fare prima che la situazione sfugga definitivamente di mano“.
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