Club Pallotta, Tamburi, Una “PERUGIA CONDIVISA”

Non ci dobbiamo mai dimenticare che molti cittadini hanno sacrificato la propria ideologia politica votando per una soluzione che hanno visto idonea a risolvere le sorti di una Perugia che rischiava, in modo serio, di non potersi risollevare da una situazione di degrado arrivata a certi limiti molto critici.

Con questa verità incontrovertibile, non è possibile che non vogliamo, di fatto, percorrere la strada per una sicurezza condivisa ed attiva della città, per la quale tutte e ripeto tutte, le liste elettorali che si sono messe in gioco nelle elezioni amministrative passate, hanno posto l’accento sulla questione importante delle scelte partecipate in una prospettiva di piena collaborazione con la collettività.

Dobbiamo smettere di pensare che la sicurezza dalla criminalità della nostra città è solo o deve essere demandata esclusivamente alle Forze dell’Ordine: esse sono necessarie ed indispensabili con i loro mezzi di controllo e di repressione ma non sono la soluzione finale.

Se questi problemi debbono essere risolti, come tutti abbiamo interesse e speranza che lo siano, bisogna partire dalle fondamenta e ciò significa che le forze, rappresentanti della società, debbono avere la volontà di coagularsi in una espressione unica, capace di realizzare proposte condivise ed univoche, sola condizione per determinare gli obbiettivi necessari per una vittoria significativa.

I cittadini sono il motore della città!
Cercare il modo di prevenire questi fenomeni spetta a noi, a tutti noi che, attraverso il coordinamento della nostra Amministrazioni Comunale, dobbiamo cercare e trovare soluzioni, atte a far cessare certi stati criminosi che si rinnovano inesorabilmente ogni giorno e che si fanno sempre più cruenti.
Le soluzioni non sono facili ma sicuramente non possono essere quelle che abbiamo visto fino ad ora perché si ha l’impressione che tutto si muova mentre, purtroppo, tutto resta uguale.

Non si dice che non debbano essere messe in campo quelle iniziative che si vedono quotidianamente realizzate da gente di buona volontà: diciamo solo che queste devono essere viste come collante per una presa di coscienza sulla necessità di partecipare ma, nel modo più assoluto, non bastano come soluzione di questo irritante e dannoso degrado e ne è la dimostrazione indiscutibile che, passata la manifestazione, la delinquenza si riappropria dei posti degradati seguitando il loro dannoso mestiere.

Tutto ciò non deve essere visto come una critica di parte ma, solamente, come una costatazione oggettiva di come evolvono le situazioni.
Ogni associazione o comitato che agisce per moto proprio, non può essere capace, oggettivamente, di trovare soluzioni determinanti.

È necessario per la buona riuscita su questi obbiettivi, che ognuno faccia la propria parte: la maggioranza politica, i cittadini e, soprattutto, le minoranze che con i loro diritti/doveri ad una sacrosanta opposizione, debbono dimostrare che le loro proposte sono fuori da ogni logica di preconcetto o di parte, collaborando unicamente per il bene di Perugia. Un bene che, in definitiva non ha bisogno di essere ne di destra ne di sinistra ma, ha bisogno di essere chiesto ed ottenuto in nome e per conto di tutti.

Per tutto questo, a parere nostro, è necessario che nasca e questo ci sembra il momento più opportuno in quanto la nuova Amministrazione Comunale sta organizzandosi per i prossimi cinque anni di gestione, un Comitato formato dai rappresentanti di tutte le forze sociali che sintetizzi la volontà strategica di una “PERUGIA CONDIVISA”.

Giampiero Tamburi

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