Piattaforma di comunicazione tra aziende in cerca di manodopera

Piattaforma di comunicazione tra aziende in cerca di manodopera

Piattaforma di comunicazione tra aziende in cerca di manodopera

E’ stato approvato con 20 voti a favore (maggioranza e Mori), 7 contrari (opposizione) e 3 astenuti (Croce, Tizi e Morbello), l’odg del gruppo Fdi sull’attivazione di una piattaforma di comunicazione tra aziende in cerca di manodopera e potenziali lavoratori con l’obiettivo di salvare la filiera agricola, illustrato in aula da Federico Lupatelli.

Con la proposta i consiglieri impegnano l’amministrazione a realizzare quanto prima la creazione di una piattaforma, o sportello on line, operante come banca dati di incontro tra imprese e lavoratori su base virtuale e poi in campo (i cui risvolti pratici dovranno essere sviluppati contrattualmente tra i privati), senza attendere gli incerti tempi della piattaforma di ANPAL. La piattaforma che potrà essere denominata “diamoci una mano”, dovrà assicurare trasparenza, legalità d’operato e dovrà essere svolta attraverso i Servizi integrati, organizzati e gestiti dal Comune di Perugia. Le aziende potranno inserire l’offerta di lavoro, mentre i lavoratori potranno inserire la domanda di lavoro nel rispetto delle modalità individuate.

Detta iniziativa potrà essere la base utile per stringere accordi proficui anche con le strutture locali di reclutamento della forza lavoro, con il fine di creare un “corridoio diretto” per consentire l’arrivo di forza lavoro stagionale nella filiera agricola umbra.

In tal modo, infatti, si metteranno in contatto le aziende agricole in cerca di manodopera con le persone disposte a lavorare nei campi e/o nelle filiere agricole, attraverso uno strumento semplice ed all’avanguardia che riuscirebbe, soprattutto in ambito locale, a ricollocare gran parte del personale proveniente da settori duramente colpiti dalla crisi.

Le misure di contenimento adottate dal governo nazionale per fronteggiare l’emergenza pandemica del Covid-19- hanno determinato la paralisi della quasi totalità delle attività economiche destinate alla fornitura di beni e di servizi, salvo il settore della produzione agricola. Il comparto agricolo rientra, infatti, in quella fetta di attività ritenute – a giusto motivo – indispensabili per il normale prosieguo della vita anche in tempo di lockdown del Paese. Ma questo non significa che il settore sia esente da crisi. Una crisi dalle molte cause, prima su tutte la difficoltà nella ricerca della manodopera agricola.

In questi mesi – ha sostenuto la consigliera Mori (IV) – gli unici settori che hanno retto sono stati quello farmaceutico e quello agro-alimentare. Permane, però, nel settore dell’agricoltura la penuria di manodopera; un problema che rischia di vanificare l’attività svolta e di favorire il pericolo delle infiltrazioni mafiose nel sistema.

Mori, proprio per queste ragioni, ha detto di condividere la proposta contenuta nell’odg di Fdi che, peraltro, è in linea con una misura della ministra di Italia Viva Bellanova con l’obiettivo di tutelare categorie in difficoltà (in primis i disoccupati)

Per Mori, in conclusione, occorre agire in fretta per evitare che l’azione produca effetti quando la stagione della raccolta sarà terminata.

I temi del lavoro nero in agricoltura e del caporalato – ha detto Zuccherini (PD) – sono drammatiche realtà non necessariamente legate alla fase dell’emergenza sanitaria.

Con riguardo all’odg, il consigliere Pd ha segnalato due criticità: in primis vi sono dubbi sul fatto di dover legare il lavoro nei campi a coloro che percepiscono indennità statali. In secondo luogo, per Zuccherini, il soggetto preposto a mettere in atto quanto richiesto nell’odg non può essere il Comune, trattandosi di materia riservata al livello nazionale ed agli ex centri per l’impiego.

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