
Test covid falsi e tutti positivi per avere green pass, un arresto e 9 indagati
E’ stata eseguita questa mattina la misura cautelare degli arresti domiciliari disposta dal GIP del Tribunale di Spoleto, per reati di corruzione e falsità in documenti informatici pubblici con efficacia probatoria, a carico di un collaboratore di una Farmacia di Foligno, accusato di avere più volte, in cambio di modeste somme di denaro, simulato l’accertamento della positività al Covid-19 dei corruttori o di loro familiari e di avere inviato all’autorità sanitaria regionale falsa documentazione attestante l’esito positivo del test antigienico.
Fonte: Procura della Repubblica di Spoleto
Alessandro Cannevale
Nessuna delle persone sottoposte al finto test era vaccinata contro il Covid-19. Scopo del falso referto di positività era quindi, sempre secondo l’accusa, quello di ottenere indebitamente una falsa certificazione verde (Green Pass), della durata di 9 mesi, al termine del periodo minimo di isolamento.
Oltre all’arrestato, sono attualmente sottoposte a indagini 9 persone, quali corruttori e concorrenti nelle singole falsità. Sono in corso ulteriori accertamenti per chiarire i canali di comunicazione che consentivano l’incontro fra domanda e offerta corruttiva. Totalmente estranei ai fatti i responsabili e gli altri dipendenti della farmacia. La direzione ha anzi collaborato fattivamente con la polizia giudiziaria.
La richiesta di un corrispettivo non elevato — in questo caso dai 70 ai 100 euro a persona, per quanto fin qui accertato — può ampliare, come in ogni ipotesi di corruzione, la platea dei potenziali corruttori.
Condotte quali quelle contestate agli indagati non provocano solo l’accesso di persone non vaccinate e non immunizzate a luoghi riservati ai possessori di Green Pass, ma anche l’alterazione dei dati statistici sulla base dei quali le autorità sanitarie stabiliscono la portata e la durata di misure restrittive della circolazione di tutti i cittadini.
Le indagini, partite nel gennaio scorso e consistite in impegnative attività di controllo, verifica documentale, acquisizione di informazioni, sono state egregiamente condotte dai Carabinieri della Stazione di Valfabbrica e del NORM della Compagnia di Assisi.
Personalmente e me ne prendo tutta la responsabilità, inquisirei per primo il PM che è stato così solerte in questo caso ed ha dormito sonni dorati per due anni su tutta una serie di scempi giuridici perpetrati da questa banda di criminali. Dopo il PM ovviamente sarebbe opportuno iniziare ad inquisire tutti i politici, medici, giornalisti che hanno supportato tutto ciò. Criminali della peggior specie.