Rissa davanti alla scuola a Perugia: avviate due inchieste
La rissa scoppiata venerdì mattina di fronte a un istituto superiore di Perugia ha portato all’apertura di due inchieste. Una dozzina di studenti risultano coinvolti nel violento scontro, che è stato ripreso con i cellulari e subito condiviso sui social. Tra i partecipanti, un giovane di 18 anni è stato trasportato al pronto soccorso con un occhio nero e una ferita all’arcata sopraccigliare. Dopo aver ricevuto una prognosi di pochi giorni, ha deciso di sporgere denuncia ai carabinieri per lesioni personali volontarie.
Il diciottenne, che accusa quattro compagni minorenni, ha raccontato che uno dei ragazzi gli avrebbe dato appuntamento fuori dalla scuola, il giorno prima della rissa, dopo una discussione online legata a una questione economica sulla gita scolastica. Secondo il giovane, quel messaggio rappresentava una minaccia velata, che si è concretizzata il mattino successivo in un alterco verbale sfociato poi nella rissa. La fidanzata quindicenne del denunciato ha cercato di intervenire per difenderlo, peggiorando la situazione.
La madre del diciottenne ha dichiarato apertamente che suo figlio è vittima di bullismo da più di un anno, sostenendo che il comportamento degli altri studenti sia stato volto a umiliarlo in maniera continua. Tuttavia, questa affermazione non trova riscontro, almeno per ora, nelle verifiche effettuate dal dirigente scolastico, che ha comunque avviato una propria inchiesta interna. Il preside ha già annunciato che saranno presi provvedimenti disciplinari nei confronti di tutti coloro che sono stati coinvolti fisicamente nella rissa, senza distinzioni.
Il dirigente, scrive il Rossini sul portale Rai, ha sottolineato come la scuola sia impegnata nella promozione di rapporti interpersonali sani e nella gestione delle emozioni degli studenti, anche per prevenire situazioni simili al di fuori dell’istituto. Ha inoltre ribadito l’importanza di lavorare su questi aspetti, soprattutto alla luce dell’episodio che si è verificato a pochi passi dai cancelli della scuola.
Questo caso si inserisce in un contesto nazionale che vede una maggiore attenzione alle problematiche di comportamento nelle scuole. Proprio nei giorni scorsi, la Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge promosso dal ministro Valditara, che prevede l’introduzione di una regola severa sul voto di condotta: con una valutazione inferiore al 6 in condotta alla fine dell’anno scolastico, gli studenti rischiano la bocciatura. Questo provvedimento mira a incentivare una maggiore attenzione al comportamento, come risposta ai crescenti episodi di bullismo e violenza nelle scuole italiane.
L’episodio di Perugia potrebbe diventare un banco di prova per verificare l’efficacia di tali norme, soprattutto per quanto riguarda la gestione delle sanzioni disciplinari all’interno dell’istituto e l’eventuale coinvolgimento delle famiglie nel processo educativo.
Le autorità scolastiche e giudiziarie sono ora al lavoro per ricostruire esattamente la dinamica dei fatti, mentre i video circolati sui social forniranno elementi importanti per identificare tutti i ragazzi coinvolti e definire eventuali responsabilità. La vicenda è destinata a proseguire nelle sedi giudiziarie e scolastiche, con un’attenzione particolare sia all’aspetto legale che a quello educativo, per prevenire il ripetersi di situazioni analoghe in futuro.
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