Morti dopo aver assunto il metadone, famiglia di Gianluca chiede all’Usl due milioni e mezzo di euro

Morti durante il sonno dopo aver assunto il metadone, famiglia di Gianluca chiede all'Usl due milioni e mezzo di euro

Morti dopo aver assunto il metadone, famiglia di Gianluca chiede all’Usl due milioni e mezzo di euro

La famiglia di Gianluca Alonzi, il 15enne morto durante il sonno, insieme all’amico Flavio Presuttari, dopo aver assunto del metadone, chiede all’Usl Umbria 2 due milioni e mezzo di euro. Per l’avvocato, Maurizio Filiacci, il decesso fu causato dalla gestione errata dell’affido terapeutico del metadone a Aldo Maria Romboli, con un lungo passato nel tunnel della tossicodipendenza. Analoga richiesta è stata avanzata dalla famiglia di Flavio. Lo riporta oggi il Messaggero dell’Umbria in un articolo a firma di Nicoletta Gigli.

Gli investigatori dell’Arma, poche ore dopo la morte dei due adolescenti, arrestarono Romboli con l’accusa di aver ceduto loro il metadone che aveva in casa per curarsi. Il quarantenne, condannato con l’abbreviato a 7 anni e due mesi di carcere, è ai domiciliari in una comunità terapeutica.

Alla base della richiesta del maxi risarcimento all’Usl c’è la gestione del metadone da parte di Romboli, da anni in cura per disintossicarsi. Il lunedì andava a prendere il metadone che avrebbe dovuto assumere per tutta la settimana, circostanza confermata, dopo il decesso di Flavio e Gianluca, dal sequestro a casa sua di altri flaconcini pieni.

«Secondo noi in questa circostanza tragica, che ha provocato la morte di due ragazzini, il protocollo che riguarda l’affido fiduciario del metadone non è stato rispettato – dice l’avvocato Filiacci. Prima dell’affido stesso è necessaria una valutazione complessiva dal punto di vista psicologico e dell’affidabilità del soggetto. Parliamo di una persona che si è resa protagonista di gesti inconsulti, che potevano essere verificati in questura, che minano l’affidabilità. A prescindere da questo siamo di fronte a un soggetto con alle spalle una lunghissima storia di tossicodipendenza e, non comprendendo come possa essere stato ritenuto affidabile, non siamo a conoscenza se di queste verifiche esista o meno traccia».

 

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