Morte per sospetta reazione al vaccino a Spoleto

TERNI – Porrebbe essere morta per il “famigerato” vaccino una persona deceduta a Spoleto. Se così fosse, sarebbe il tredicesimo caso in Italia da passare attentamente al vaglio per capire se si tratta di una reazione al prodotto della Novartis di Siena. Il legame fra vaccinazioni influenzali e le  morti “è comunque ancora da verificare”, sostiene il presidente della Società italiane di geriatria e gerontologia, Giuseppe Paolisso. La notizia arriva direttamente dall’Agenzia italiana del farmaco.

  • I lotti coinvolti sono passati da 2 a 6 per un totale di 1.357.399 dosi.

Intanto il Ministro della salute, Lorenzin, punta l’indice sulle responsabilità regionali: fino a 13 giorni per segnalare i casi, secondo l’analisi realizzata dal direttore dell’Aifa, Luca Pani.

«Noto con stupore che il ministro Lorenzin si lascia andare ad uno sport troppo praticato: lo scaricabarile», ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino. «Si verifichi se qualcosa non ha funzionato a cominciare dall’Aifa», ha concluso. «La segnalazione dei casi avviene immediatamente. Se c’è qualche Regione che ha agito con ritardo il ministro ne faccia il nome. Io personalmente sono stanco di sentir fare sempre il nome delle Regioni come pungiball», ha rincarato l’assessore alla Sanità della Regione Liguria, che è anche vicepresidente della Regione e presidente del Comitato di settore Regioni-Sanità, Claudio Montaldo. E intanto l’ufficio legislativo del ministero sta già mettendo a punto un emendamento «taglia-tempi di segnalazione» che potrebbe essere inserito nella Legge di Stabilità.

«Agiremo con estrema durezza qualora ci fossero dei riscontri verificati ma non bisogna creare allarmismi prima che ci siano delle evidenze», ha detto il ministro spiegando come non «c’è motivo perché ci sia panico, creando una psicosi si creano enormi danni alla salute».

«Le dosi di Fluad attualmente distribuite nel nostro Paese sono 3,5 milioni – ha detto Pani (Direttore dell’Aifa) – e anche assumendo che ne siano state usate solo 1 milione, i numeri confermano che non dovrebbe trattarsi di un problema nel processo produttivo o di contaminazione del vaccino che, lo ricordiamo, è sottoposto in accordo alle procedure internazionali di autorizzazione a 38 controlli di cui 14 sul prodotto finito e 23 sui singoli componenti prima che i singoli lotti siano rilasciati in commercio». L’azienda, ha aggiunto, «dovrà fornire entro lunedì prossimo alle 13 una relazione di aggiornamento su tutti i controlli di qualità ripetuti sui lotti sequestrati e una valutazione clinica dei possibili rapporti causa-effetto’’.

Dall’azienda ospedaliera di Terni, ufficio comunicazioni esterne, per ora non si hanno comunicazioni di conferma.

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