Morte di Nicola Romano, l’indagine non è chiusa, la famiglia non si arrende
La famiglia di Nicola Romano, trovato morto in un appartamento a Perugia il 17 agosto 2013, continua a lottare per ottenere chiarezza sulla sua morte. La sorella Chiara ha dichiarato che l’indagine non è stata chiusa definitivamente e che nessuno ha ufficialmente decretato che il decesso sia avvenuto per overdose.
A giugno, la famiglia ha ricevuto una nuova richiesta di archiviazione, alla quale si sono opposti. Chiara ha spiegato che, a causa degli anni trascorsi, del lavoro non svolto dalla Procura nel 2013 e della distruzione dei reperti, la Procura generale ha comunicato di non poter proseguire concretamente con le indagini. Nonostante ciò, non è stata confermata né esclusa l’ipotesi di overdose.
La richiesta di archiviazione non è considerata definitiva dalla famiglia, che ritiene che rimangano dubbi e quesiti irrisolti, inclusa l’ipotesi di omicidio. Chiara Romano ha sottolineato che, sebbene non sia stato possibile dimostrare che si tratti di omicidio, la famiglia non si arrenderà finché non sarà fatta giustizia.
La Procura generale ha lavorato sul caso, ma le indagini sono attualmente in stallo. La famiglia ha depositato un’istanza di opposizione all’archiviazione, presentando nuovi elementi, e attende la fissazione di una nuova udienza.
Chiara Romano ha ribadito la determinazione della famiglia a proseguire nella ricerca della verità sulla morte di Nicola. Ha espresso la speranza che, attraverso la nuova udienza, possano emergere ulteriori dettagli che chiariscano le circostanze del decesso.
La famiglia di Nicola Romano continua a chiedere giustizia e a mantenere viva la memoria del loro caro, nella speranza che un giorno la verità venga finalmente alla luce.
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