Manifestanti a Roma, ristoratore perugino è rimasto ferito lievemente

Manifestanti a Roma, ristoratore perugino è rimasto ferito lievemente

Un ristoratore perugino è rimasto ferito lievemente a un braccio durante la manifestazione che si è svolta ieri pomeriggio a Roma per dire basta alle restrizioni del governo nazionale per limitare il contagio da Covid-19. Una settantina di ristoratori umbri ieri mattina erano partiti in pullman e macchine private nel massimo rispetto dei protocolli di sicurezza.

A indire la protesta centinaia di ristoratori, negozianti, proprietari di palestre, molti vicini alla sigle Movimento Io Apro, Mio Italia, Pin, Associazione Fieristi Italiana, La Rete delle Partite Iva, Apit Italia e Lo Sport è Salute, ma erano presenti anche le bandiere blu di Italexit, il movimento dell’ex Movimento 5 stelle Gianluigi Paragone, e le tartarughe frecciate di CasaPound.

“Chiediamo libertà, siamo imprenditori”, “Ci state levando tutto, anche la speranza”. Sono queste alcune delle frasi scandite a gran voce dai manifestanti scesi in piazza Montecitorio. Tutti uniti per ribadire l’importanza del diritto al lavoro, in una manifestazione ben presto degenerata in scontri con le forze dell’ordine. Nei volti della gente la rabbia e la disperazione per la situazione attuale. Non a caso “libertà” è stata la parola più usata, ripetuta per ore e ore dalla folla.

“Una protesta per la disperazione. Ci hanno solamente riempito di promesse, di parole e ci continuano a prendere in giro. Il Covid c’è per tutti ma noi siamo l’unica categoria chiusa nonostante abbiamo rispettato tutti i protocolli e le regole imposte. Adesso vogliamo dire basta”, commenta il proprietario di un ristorante.

“La nostra non è una minaccia ma è solamente voglia di riprendere ciò per cui siamo nati, cioè lavorare. Oggi vogliamo ribadire l’importanza del diritto al lavoro e non riusciamo ancora a capire il motivo per il quale hanno stabilito loro quali siano le categorie essenziali e quelle non essenziali”, sottolinea un altro manifestante.

La manifestazione ha preso il via alle ore 15 e subito dopo si sono registrate le prime tensioni. Prima i cori ‘buffoni’ e ‘libertà’ poi il lancio di un fumogeno e di alcuni oggetti, infine il tentativo di sfondare il cordone delle polizia davanti alla Camera: le forze dell’ordine hanno respinto i manifestanti che stavano rovesciando le transenne che circondano la piazza. Nella concitazione del confronto un poliziotto è stato ferito al volto: un taglio sul sopracciglio, provocato dal lancio di un oggetto. Altri agenti sono poi rimasti contusi nel prosieguo della manifestazione, nel corso della quale sono anche state bloccate e identificate sette persone, la cui posizione è ora al vaglio. Non sono mancati nemmeno gli insulti nei confronti del governo Draghi, accusato di non aver dato la svolta necessaria al Paese. Verso le 18 i manifestanti hanno cominciato a disperdersi e la piazza si è progressivamente svuotata.

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