
Esasperazione a Ponte San Giovanni, livelli di inquinamento elevatissimi
Altra “doccia fredda” (sarebbe preferibile la pioggia) per gli abitanti di Ponte San Giovanni dopo i dati pubblicati da ARPA e le dichiarazioni dell’Ing. D’Alesandro direttore RFI per Umbria, Marche e Abruzzo. L’ARPA ha rilevato nei primi 11 giorni di Gennaio ben 11 sforamenti oltre la soglia dei 50 microgrammi per metro cubo di polveri sottili.
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In tutto il 2019 erano stati 9. Traffico automobilistico? Ma non solo, da anni i residenti si lamentano di quanto inquinamento producono le vecchie locomotive a motori diesel che sui binari della stazione ferroviaria vengono accesi già prima delle 5 del mattino e per circa un’ora prima di affrontare, a un massimo di 50 km orari, la tratta fino a Città di Castello. Inoltre a causa del protrarsi…eterno del rifacimento del tratto Perugia-Ponte San Giovanni-Perugia Sant’Anna, le corse suppletive al “trenino” costituite da grossi autobus in transito tra via Manzoni e via Bixio, sono un elemento costante di inquinamento. I diretti interessati all’inquinamento delle locomotive, abitanti proprio a ridosso della stazione, erano stati contattati e tranquillizzati da un funzionario della ASL che dal 15 dicembre – dello scorso anno – le locomotive sarebbero state sostituite con altre “pulite”: non è successo ancora niente.
Per venire al direttore generale di RFI D’Alessandro le sue dichiarazioni sono molto preoccupanti quando afferma che il tratto sarà riaperto al traffico a settembre del 2021 in concomitanza con la riapertura delle scuole. Un’altra attesa di 21 mesi, ma essendo in Italia è una ipotesi da “punto interrogativo gigante”. Per l’ennesima volta si tirano in ballo (già dal 2016 e forse da prima) gli “800 giorni” di lavori del cantiere ferroviario che – dice l’ing. D’Alessandro – “stanno andando avanti in maniera spedita”.
A Ponte San Giovanni ormai è citato da molte persone un capitolo del libro “La Deriva” di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo in cui si parla della ferrovia per giungere agli oltre 5.000 metri sul livello del mare di Lhasa (ideata nel1998, iniziata il 26.9.01 inaugurata l’1.7.96 – 8 anni per 1.142 km e 2.647 tra ponti, gallerie, viadotti). In una recentissima puntata della trasmissione RAI “Passaggio a Nord Ovest” un servizio dedicato alla ferrovia Canadian Pacific Railway di circa 5.200 km costruita tra 1881 e il 1885!!, ricorda che dei 10.000 operai impegnati nei lavori oltre 6.000 erano cinesi: eravamo a fine ‘800 e già questo popolo esportava maestranze per lavori ferroviari impegnativi.
Per tornare alla nostra ex FCU bisognerebbe esaminare anche lo scempio ecologico e ambientale della collina olivata che congiunge con via San Girolamo Ponte San Giovanni con Perugia. Perugia, una città che aspira a diventare “capitale del verde”!! Forse sarebbe meglio partecipare al concorso “muraglioni per scempio ambientale”, vincerebbe senz’altro. E pensare che il cartografo perugino Cipriano Piccolpasso nel XVI° secolo si esprimeva così: “E’ questa conca ripiena di tanti frutti, di tanti olivi, di tante vigne…che possiamo ben dir questo essere il Paradiso terrestre!”
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