
Attilio Solinas a Tagadà su La7 parla della tentata estorsione online di cui fu vittima
Attilio Solinas, medico e consigliere regionale, oggi in diretta su La7 nella trasmissione Tagadà, ha raccontato la tentata estorsione online di cui fu vittima diversi mesi fa e la sua successiva vittoria nei confronti di Facebook. Per capire quanto è successo è necessario un flashback.
Qualche mese fa, i più attenti alle cronache perugine, ricorderanno il caso del consigliere Regionale del Pd, Attilio Solinas. «Mi sono iscritto a Facebook anni orsono – ha detto Attilio Solinas -, e il 23 agosto di quest’anno (2015) sono stato vittima di minacce e tentativo di estorsione, nonché sostituzione di persona ed indebita intrusione nel sistema informatico in Facebook da parte di una persona autonominatasi “Maria Ottello“». Con questa donna, il gastroenterologo perugino ha avuto “una breve corrispondenza telematica, che si è poi conclusa nel tentativo di rendermi vittima di un’ estorsione e degli ulteriori reati suddetti”.
La banda con il falso account, utilizzando il nome di Attilio Solinas, la sua foto e i suoi dati personali si sostituì, di fatto, al gastroenterologo perugino e cercò di ricattarlo minacciando di diffondere i fotomontaggi presso amici, conoscenti e colleghi. Solinas punta i piedi e non cede al ricatto, seppure rendendosi conto del danno che veniva arrecato alla sua immagine. Tutto questo senza che Facebook impedisse efficacemente tale falsa creazione e diffusione.
Ma c’è di più! Sì, perché Solinas chiede, appena venuto a conoscenza di ciò che la banda ha ordito ai suoi danni, a Facebook di intervenire immediatamente per rimuovere il tutto utilizzando il servizio online del social stesso.
Ma FB non risponde, e il materiale resta online per ore. Ma non essendo pervenuta alcuna conferma da parte di Facebook circa l’effettiva eliminazione in rete dei dati, delle immagini e delle informazioni relative alla sua persona, create ad arte ed immesse dal falso account, il Dottor Solinas ha formulato istanza a Facebook ai sensi degli artt. 7 e 8 del Codice in materia di dati personali per avere, tra l’altro, comunicazione in forma intellegibile e conferma dell’esistenza di tutti i dati che lo riguardavano. In sostanza fotografie e informazioni detenuti da Facebook in relazione ai profili Facebook aperti a suo nome. Inutile dire i tempi siderali e la trafila online che non avrebbe consentito al professionista di venire a conoscenza dei dati immessi dal falso account ma solo al proprio profilo.
In sostanza con l’assistenza dell’avvocato Giuseppe Innamorati e la consulenza della professoressa, Federica Marabini, Solinas ha presentato un ricorso al Garante per la protezione dei dati personali. Contro chi? Contro il titolare del trattamento dei dati Facebook, con sede in 4 Granda Canal Square, Grande Canal Harbour a Dublino, in Irlanda.
Facebook va ko, contro Attilio Solinas. Il Garante nazionale per la protezione dei dati personali, infatti, ha accolto il ricorso presentato dal medico perugino (esponente di spicco del Pd) – assistito dall’avvocato Giuseppe Innamorati e con la consulenza della professoressa Federica Marabini – contro il colosso di Mark Zuckerberg e soci. Ha ordinato al più grande degli “aggregatori sociali” di comunicare in “forma intellegibile”, entro trenta giorni dalla comunicazione della decisione, tutti i dati che lo riguardano. E questo in relazione ai profili Facebook a nome di Attilio Solinas.
Non basta, però, Facebook dovrà anche fornire all’interessato informazioni circa l’origine dei dati, le finalità, le modalità e la logica del trattamento, gli estremi identificativi del titolare e del responsabile nonché dei soggetti cui i dati sono stati comunicati o che possono venirne a conoscenza.
Attilio Solinas
Nel video è raccontata tutta la storia
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