Ansia da Telfer, de sui ipsius et multorum ignorantia

Ansia da Telfer, de sui ipsius et multorum ignorantia

da Dott. Sergio Dotto (Vice Presidente Vicario del Centro Studi Malfatti)
Ansia da Telfer, de sui ipsius et multorum ignorantia. Mi perdonerà il Petrarca se uso questo titolo, senza voler mancare di rispetto al grande Poeta, ma mi pare tristemente appropriato per descrivere quanto sta accadendo nelle ultime ore in merito alla Telfer o il Telfer come viene chiamata da qualcuno, sicuramente più erudito di noi.

Qualcun’altro, invece, che ha problemi a distinguere l’orizzontale dal verticale la chiama “traliccio”, ma comunque sia si tratta sempre di quell’odioso pezzo di ferro da togliere di mezzo. Una missione talmente importante da unire le due ultime giunte comunali, apparentemente di colore diverso e che tanto a cuore è stata e sta ai vari assessori all’urbanistica che si sono succeduti a Terni. Proprio due giorni fa, durante una riunione del nostro centro studi, scherzando, paventavo la possibilità si verificasse quel casus belli perfetto per la demolizione.

Se la memoria non ci inganna il novello demolitore a suo tempo fu tra i propugnatori dell’acquisto dell’area dell’ex elettrochimico di Papigno, e non ricordo si sia preoccupato all’epoca per il grande pericolo costituito dalla Telfer, il traliccio di nessun valore, come ama chiamarlo lui.

Poi si sono succedute altre giunte e nessuno si è mai dato da fare per effettuare una minima manutenzione. Intanto lì sotto si sono persino svolte gare di rafting, è un sito costantemente frequentato da persone appassionate di questo sport, ma a nessuna autorità cittadina è mai venuto in mente di affrontare l’emergenza, o presunta tale. Secondo voi una volta appurata la gravità, è possibile che per anni sia stato consentito il traffico veicolare, lo svolgimento di gare sul fiume Nera e qualsiasi altra attività umana?

Credo che nessuno, a meno di non essere folle, si sarebbe assunta una responsabilità tanto grande. Certo, interrompere l’accesso veicolare alla Cascata, con i cospicui introiti derivanti dal flusso turistico non sarebbe stato facile, per giunta in un momento di grave crisi per le finanze degli enti locali. Comunque dato che a pensare male si fa peccato ma spesso ci si indovina, come disse Pio XI, un anziano signore con un velo di tristezza ci ha confidato: “tantu ce faranno un supermercato pe lì turisti”, al posto del magazzino del carburo, demolito dopo la Telfer.

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